Si chiude con un saldo positivo il 2023 del tessuto imprenditoriale irpino e sannita. E’ quanto emerge dai dati Movimprese sulla demografia delle imprese elaborati da Unioncamere e Infocamere sulla base del Registro delle Camere di Commercio.
Si tratta sicuramente di una buona notizia, ma analizzando i tassi di crescita viene fuori che le due province dell’entroterra sono quelle che hanno fatto registrare l’incremento più basso in Campania, e ben al di sotto della media nazionale. A guidare la classifica a livello regionale è Napoli, oltre l’1%, seguita da Caserta (+0,88), Salerno e poi Avellino e infine Benevento.
Nel dettaglio in Irpinia alla fine del 2023 sono state 1930 le nuove imprese nate, a fronte di 1812 chiusure comunicate all’ente camerale. Il tasso di crescita è pari allo 0,27%. Le imprese attive sono oltre 37.000 mila
Nel Sannio 1417 le iscrizioni effettuati durante l’anno, 1350 quelle che hanno chiuso i battenti. Il tasso di crescita si ferma allo 0,19%. Nel territorio beneventano sono attualmente attive 30.000 imprese.
In uno scenario economico caratterizzato da inflazione, tensioni geopolitiche e cambiamenti tecnologici, il saldo 2023 per le imprese italiane resta positivo ma non per tutti gli ambiti di attività. Oltre il 70% delle 42mila imprese registrate in più negli ultimi dodici mesi, infatti, opera in soli tre macro-settori: le costruzioni, il turismo e le attività professionali (scientifiche e tecniche)
A fronte di questi risultati positivi, i settori più tradizionali continuano a segnalare un restringimento della platea delle imprese. Per il commercio, il 2023 si è chiuso con una riduzione complessiva di oltre 8000 attività e riguardato essenzialmente il commercio al dettaglio che nel 2023 ha perso quasi 7.700 unità.
Male anche l’agricoltura dove il bilancio di fine anno evidenzia una riduzione complessiva di 7.546 imprese mentre la manifattura presenta una perdita complessiva di 2.962 imprese