Il Comune di Avellino alla Borsa internazionale del Turismo delle radici. Ieri pomeriggio, La vicesindaco con delega al settore, Laura Nargi, ha partecipato all’evento internazionale di Matera, promosso dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, che promuove la cultura e la professionalità dell’offerta turistica legata alle origini, tra approfondimenti tematici, attività di formazione e di interscambio.
Rappresentante di un territorio che, al pari della Basilicata e di tutte le aree interne dell’Appennino, vive da decenni una forte emigrazione, a cui fanno da contraltare, non soltanto in estate, massicci flussi di ritorno, Nargi ha raccontato i progetti di rilancio turistico di cui è protagonista l’Amministrazione del capoluogo irpino.
In particolare, la vicesindaco si è soffermata sui quattro percorsi guidati alla riscoperta del cuore antico della città e delle meraviglie sotterranee di “Riscopriamo Avellino”, e sull’ appuntamento – dal carattere storico – in programma a febbraio, con la tappa avellinese dell’evento internazionale “Eurochocolate”. Testimoniando, al contempo, la possibilità concreta che anche Avellino, quale capoluogo dell’ Irpinia, possa rappresentare un modello per lo sviluppo del turismo delle radici, attraverso la rivalutazione dei suoi luoghi storici e caratteristici, delle sue antiche tradizioni, della sua profonda cultura.
Progetti e visioni amministrative di lungo periodo sono illustrati, per l’occasione, ai tanti buyers internazionali, agli operatori del settore ed agli esperti di turismo accorsi a Matera, anche alla vigilia dell’”Anno delle Radici italiane nel mondo”.
«Avellino e l’Irpinia rappresentano, storicamente, un terreno molto fertile per il turismo delle radici. – spiega Nargi – Al pari di molte zone interne del Mezzogiorno, infatti, siamo da sempre una terra di forte emigrazione. Tuttavia, proprio per questo, registriamo in diversi periodi dell’anno il rientro di migliaia di nostri concittadini, che fanno ritorno alle loro case di un tempo, magari per rivedere i propri cari, perché è indissolubile il legame con le proprie radici. Questi flussi turistici possono e devo essere studiati, conosciuti, valorizzati e sfruttati per sviluppare un indotto che porti valore aggiunto al territorio. In questa direzione, il lavoro che stiamo svolgendo per rivalutare e riscoprire i nostri luoghi storici, le antiche tradizioni e la nostra cultura popolare – chiosa – rappresenta un presupposto fondamentale per rendere più ricca ed attraente la nostra offerta e più piacevole la permanenza».