L’Istat rileva un rallentamento, quasi impercettibile, dell’inflazione a settembre: il tasso si attesta al 5,3%, con un aumento del +0,2% su base mensile. Il carrello della spesa si attesta, invece, al +8,3%. Con l’inflazione a questi livelli le ricadute per ogni famiglia, in termini annui, sono pari ad un aggravio di 1.579,40 euro.
Cifre insostenibili per molte famiglie, costrette a un numero sempre maggiore di rinunce e sacrifici, a partire dalla riduzione di consumi di carne e pesce e dal ricorso sempre più assiduo ai discount, senza trovare, nemmeno li, prezzi accessibili.
A tutto ciò si aggiungono gli aumenti sul fronte dell’energia, solo ieri l’ARERA ha aggiornato le tariffe per i clienti sul mercato tutelato che, nel prossimo trimestre, subiranno aumenti del +18,6%.
“Appare evidente come, di fronte a una situazione così allarmante, aggravata anche dai prezzi dei carburanti elevatissimi e dalla continua corsa al rialzo dei tassi dei mutui, il trimestre anti-inflazione si configuri sempre di più come un’operazione di facciata, che purtroppo non sarà sufficiente per dare respiro alle famiglie e nuova spinta alla domanda interna.” –
“Anche le aree periferiche e meno sviluppate subiscono, drammaticamente, il peso dell’inflazione l’aumento dei prezzi di prima necessità e con il caro mutui ed energetici la situazione è tesa e complessa anche in Irpinia. Sono tanti gli artigiani, pensionati, lavoratori e precari che si rivolgono ai nostri sportelli ai quali diventa impossibile dare risposte e non ci resta che ascoltarli come uno sportello psicologico più che di consumatori” Afferma Michele Fulvio Casarano, Presidente Federconsumatori Avellino.
È necessario ed urgente, come chiediamo da tempo, che il Governo si impegni per:
Sono solo alcune delle misure fondamentali che è necessario avviare con urgenza. Le risorse per farlo vanno ricercate attraverso una seria azione di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale, nell’introduzione di una tassazione strutturale progressiva sugli extraprofitti delle imprese (dal settore energetico a quello farmaceutico, solo per citarne alcuni) e nell’incremento di forme di tassazione sulle transazioni finanziarie.