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“Città del Lavoro”: Avellino e Benevento tra le peggiori 40 in Italia

“Città del Lavoro”: Avellino e Benevento tra le peggiori 40 in Italia

3 Luglio 2023 | by redazione Labtv
“Città del Lavoro”: Avellino e Benevento tra le peggiori 40 in Italia
Economia
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La Fondazione AIDP (promossa dall’Associazione Italiana per la Direzione del Personale), ha stilato la prima classifica italiana sulle migliori Città del
Lavoro 2023, con la collaborazione scientifica di ISFORT e la supervisione di Nadio Delai, Presidente Comitato Scientifico Fondazione AIDP.

La classifica è stilata sui 110 capoluoghi di provincia italiani ed è suddivisa in tre fasce cromatiche – verde, gialla e rossa – che corrispondono rispettivamente: la prima alla fascia dei promossi della classifica (e che
riceveranno il bollino della Fondazione quale riconoscimento del punteggio ottenuto), la seconda fascia che riguarda le città che si attestano su valori intermedi tali da non raggiungere, tuttavia, il riconoscimento; la terza fascia, infine, è quella a
cui appartengono le città con i punteggi più bassi.

– Le 40 città della fascia verde che otterranno il riconoscimento. “Le città in cui si lavora meglio in Italia 2023” della Fondazione AIDP: Milano, Trieste, Udine, Bergamo, Pordenone, Cagliari, Gorizia, Padova, Siena, Cremona, Bolzano, Verbania, Trento, Treviso, Sondrio, Modena, Monza, Brescia, Pavia, Pisa, Firenze, Bologna, Belluno, Lodi, Parma, Prato, Macerata, Lecco, Torino, Ancona, Vicenza, Genova, Forlì, Mantova, Venezia, Ravenna, Piacenza, Novara, Roma, Lucca.

Le 40 città della fascia gialla. Cesena, Cuneo, Reggio Emilia, La Spezia, Verona, Sassari, Ascoli Piceno, Ferrara, Livorno, Aosta, Oristano, Biella, Savona, Varese, Perugia, Pesaro, Rovigo, L’Aquila, Vercelli, Nuoro, Lecce, Arezzo, Bari, Viterbo, Fermo,
Grosseto, Potenza, Matera, Rimini, Como, Massa, Rieti, Pescara, Imperia, Terni, Latina, Alessandria, Carbonia, Teramo, Asti.

Le 30 città della fascia rossa: Brindisi, Pistoia, Frosinone, Taranto, Palermo, Ragusa, Caserta, Campobasso, Chieti, Vibo Valentia, Catanzaro, Trani, Cosenza, Benevento, Siracusa, Agrigento, Reggio Calabria, Isernia, Salerno, Catania, Caltanissetta, Avellino, Messina, Barletta, Trapani, Foggia,
Napoli, Enna, Crotone, Andria.

Per la definizione della classifica nazionaledelle migliori città del lavoro in Italia, sono stati presi in considerazione sette parametri: i fondamentali economici (livello dei redditi e costo della vita); servizi di cittadinanza (sociale e sanità, offerta formativa, trasporti e accessibilità) cultura e tempo libero (offerta culturale e tempo libero); sicurezza (incidentalità stradale, criminalità, sicurezza sul lavoro, sicurezza sul territorio); vivibilità ambientale (inquinamento, produzione rifiuti, verde pubblico, condizioni climatiche); inclusione, diritti e pari opportunità (qualità della vita delle
donne, qualità della vita dei bambini, qualità della vita dei giovani, qualità della vita degli anziani); futuro e innovazione (demografia, impresa, digitalizzazione). Sulla base della media di tali parametri è stata definita la classifica generale.  Nel complesso sono stati utilizzati 57 indicatori.

“La ricerca si è posta l’obiettivo dì esplorare il tema delle aree territoriali dove si lavora meglio intendendo con questa espressione la valutazione dei fattor interni ed esterni alla condizione lavorativa, analizzando il lavoro come parte integrante della vita. Questi fattori influiscono innegabilmente sulle scelte localizzative dì occupazione e professione. Ma l’obiettivo è che la classifica si muova e che le città che hanno spazi di miglioramento lavorino con questo scopo in modo da poter vedere e auspicare, poi, risultati differenti e di soddisfazione per molti – spiega Isabella Covili Faggioli, presidente Fondazione AIDP – Tra i fattori che influiscono sulle scelte localizzative dì occupazione, quelli intrinseci dì qualità del
posto dì lavoro, ci sono ii livelli retributivi, l’offerta dì
prospettive professionali, la reputazione azienda e la qualità degli ambienti lavorativi, delle mansioni da svolgere, i sistemi di welfare territoriale, la dinamicità del mercato del lavoro, una sorta di urbanistica del lavoro, e così via.

Il lavoro si incunea in modo prepotente nella vita e ne è sempre dì più parte. Abbiamo quindi voluto capire, con la collaborazione di ISFORT, come tutte le componenti esogene vanno a contribuire sulla
qualità del lavoro, facendolo diventare un bel lavoro, non solo un buon lavoro. Alle città più virtuose verrà assegnato il bollino dì Città dove si lavora meglio della fondazione Aidp lavoro e sostenibilità, ma il nostro obiettivo è che questa classifica si muova, che le tante città che hanno spazi dì crescita più o meno ampi, lavorino per un miglioramento dei vari aspetti in modo che nel prossimo rapporto possiamo vedere
risultati nuovi ed entusiasmanti”.

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