Guerra e caro energia frenano la vitalità del sistema produttivo italiano. La forte crescita delle chiusure e il rallentamento delle iscrizioni hanno determinato nel terzo trimestre dell’anno, ossia da luglio a settembr, un saldo tra i più bassi degli ultimi dieci anni. La contrazione ha interessato tutte le forme giuridiche, tutte le regioni e quasi tutti i settori di attività economica, ad eccezione della fornitura di energia. E’ quanto rileva Movimprese, l’analisi trimestrale sull’evoluzione del tessuto imprenditoriale condotta da UnionCamere e InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio. In Irpinia e nel Sannio il saldo tra iscrizioni e cessazioni resta positivo, ma il tasso di crescita rispetto al trimestre precedente cala in modo sensibile in Irpinia, che passa dallo 0,21% allo 0,05%, e in modo meno marcato invece nel Sannio: dal 0,31 del periodo aprile – giugno al 0,23 dei tre mesi estivi.
Nel dettaglio da luglio a settembre in provincia di Avellino sono 338 le imprese che si sono iscritte alla Camera di Commercio, 314 quelle cessate per un saldo di 24 imprese in più presenti sul territorio. Nel precedente trimestre il saldo era di 94. Le realtà economiche attualmente attive sono 36990, 43263 quelle presenti nel registro indipendentemente dallo stato di attività.
Nella provincia di Benevento, invece, 296 le iscrizioni e 213 le cessazioni. Imprese registrati sono 35415 mentre quelle attive sono 30604. A livello regionale il tasso di crescità è dello 0,26%. Un anno fa nello stesso trimestre era dello 0,46%.
Nonostante la crisi pandemica, il Sistema Italia ha mostrato di essere sano e di sapere reagire. Ma crisi energetica e inflazione rischiano di bloccare la ripresa. I dati ci dicono che il tessuto imprenditoriale mostra segni di stanchezza e rallenta la voglia di fare impresa degli italiani”. E’ il commento del Presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “Le iscrizioni del terzo trimestre, per la prima volta sotto quota 60mila – segnala Prete – sono le più basse degli ultimi 20 anni (a parità di periodo). Ma il tessuto imprenditoriale nel complesso continua a tenere e anzi, tra luglio e settembre, il saldo resta positivo”.