Crescono i prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari nel carrello con aumenti che arrivano al +16,7% per le verdure con un effetto dirompente sulle tasche delle famiglie, sulle imprese agricole e sui consumi. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi all’inflazione a settembre che fanno registrare una nuova accelerazione dei prezzi del cibo, balzati al +11,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una crescita complessiva del carrello della spesa che non si registrava dal luglio 1983. Il caro energia – sottolinea la Coldiretti – investe consumatori e agricoltori che sono colpiti direttamente dall’aumento delle bollette ma anche indirettamente per l’impatto sui costi di produzione.
Un trend che porta gli italiani a tagliare gli acquisti di frutta e verdura dell’11% in quantita’ nel 2022 rispetto allo scorso anno, su valoriminimi da inizio secolo, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Cso Italy/Gfk Italia, aggravando una
situazione che nel primo semestre del 2022 ha visto il consumo di frutta delle famiglie attestarsi a 2,6 milioni di tonnellate in quantita’. Gli italiani – precisa la Coldiretti – hanno ridotto del 16% le quantita’ di zucchine acquistate, del 12% i pomodori, del 9% le patate, del 7% le carote e del 4% le insalate, mentre per la frutta si registra addirittura un calo dell’8% per gli acquisti di arance, considerate unanimemente un elisir di lunga vita.
Una situazione destinata ad avere un impatto sulle famiglie piu’ deboli che riservano una quota rilevante del proprio reddito all’alimentazione ma ci sono anche oltre 2,6 milioni di persone che sono costrette a chiedere aiuto per mangiare e rappresentano – precisa la Coldiretti – la punta dell’iceberg delle difficolta’ in cui rischia di trovarsi un numero crescente di famiglie a causa dell’inflazione spinta dal carrello della spesa per i costi energetici e alimentari che complessivamente costera’ alle famiglie italiane 564 euro in piu’ solo per la tavola nel 2022, a causa del mix esplosivo dell’aumento dei costi
energetici legato alla guerra in Ucraina e del taglio dei raccolti per la siccita’, secondo le proiezioni della
‘Non c’e’ piu’ tempo da perdere – ha commentato Gennarino Masiello, vicepresidente nazionale di Coldiretti – la morsa dell’inflazione colpisce tutti, dal produttore che non puo’ lavorare sottocosto alla famiglia che deve fare i salti mortali per arrivare a fine mese. Oltre a contrastare il caro energia, e’ necessario creare un argine contro le speculazioni e le pratiche sleali. Solo con accordi di filiera chiari e trasparenti tra imprese agricole e industriali si puo’ affrontare questa tempesta in cui ci
siamo appena infilati.”