Due anni di pandemia hanno disseminato sul percorso delle imprese e delle aziende i frammenti di una crisi non solo sanitaria ma anche economica che ha colpito duramente soprattutto alcuni comparti come quello agroalimentare. Il Sannio come altre aree interne ha risentito negativamente della crisi che non solo ha minato l’esistenza delle attività produttive, ma ha ridotto il numero degli abitanti che proprio a causa della mancanza di prospettive, hanno lasciato i piccoli comuni. La desertificazione quindi appare come ennesima conseguenza secondaria alla pandemia.
“L’evoluzione economica dell’emergenza pandemica nel Sannio: un caso di studio” è stato il titolo dell’incontro che si è tenuto alla camera di Commercio di Benevento, dove sono stati presentati i risultati della ricerca a cura dell’Eurispes.
Il punto sul quadro generale sannita ha rimarcato quindi un evidente spopolamento dei residenti con 280.707 unità nel 2015, a 269.233 residenti nel 2021. Il sistema produttivo nel 2020 ha visto un aumento delle imprese registrate nelle aree interne, nella provincia di Benevento si è passati da 35.111 imprese registrate nel 2019, alle 35.421 unità nel 2020 (+0,9%). nel 2019 si è registrata la cessazione di 2.215 attività mentre nel 2021 sono state 241 a chiudere le saracinesche.
La città di Benevento ha registrato una variazione sul tasso di occupazione pari al -2,4% rispetto al 2019.Il numero di occupati ha subìto o una riduzione del -4,94%, superiore alla variazione regionale -1,94%. Il Sannio è destinatario di uno dei 7 interventi strategici nazionali del PNRR, con l’intervento sulla Diga di Campolattaro, finanziata con 512 milioni di euro dalla Regione Campania e Ministero delle Infrastrutture, che rappresenterà la più grande opera idrica al Sud Italia.