Il Prefetto di Avellino, Paola Spena, ha presieduto da remoto un tavolo di confronto per il monitoraggio della situazione socio economica, a seguito della complessiva ripresa delle attività produttive nella provincia. All’incontro hanno preso parte i vertici di INPS, ABI, ASL nonché quelli delle principali Organizzazioni datoriali e sindacali. Dalla disamina della situazione è emerso un quadro complesso che necessita di un’attenzione costante per evitare che la fase di ripresa economica post COVID -19 possa danneggiare ulteriormente un territorio già colpito dalla crisi economica quale quello irpino. Sul punto il Direttore dell’INPS di Avellino, ha evidenziato che, nella provincia al momento sono state autorizzate e liquidate il 96% delle 4288 richieste di cassa integrazione in deroga presentate, mentre solo 144 pratiche restano tuttora in esame perché presentano talune criticità per le quali sono in corso interlocuzioni. Per quel che attiene il sistema creditizio, il referente dell’ABI ha reso noto che si è registrata una accelerazione dei finanziamenti erogati che, nell’ultimo mese, ha consentito di raddoppiare il numero delle erogazioni alle imprese, rispetto allo stesso periodo del mese di maggio. I rappresentanti delle categorie produttive hanno, tuttavia, espresso preoccupazione per le perduranti criticità economiche ed occupazionali in cui versano attualmente diverse aziende, che potrebbero acuirsi in autunno, per effetto delle difficoltà di accesso al credito nonché per il perdurante calo dei consumi. Al riguardo, si è concordato di mantenere attivo il tavolo di confronto per monitorare costantemente l’andamento della situazione socio economica del territorio, al fine di realizzare un’azione convergente che accompagni il mondo produttivo, con l’impegno e la partecipazione di tutti gli stakeholder della provincia. In tale ottica il Prefetto rivolgerà un invito a tutte le Pubbliche Amministrazioni affinché mettano in campo il massimo sforzo in favore della ripresa produttiva. Il rilancio dell’economia della provincia passa anche attraverso il potenziamento del sistema infrastrutturale, utile volano per la crescita del turismo e delle attività industriali. Al riguardo, il Prefetto ha assicurato il proprio impegno nel portare all’attenzione delle Istituzioni nazionali e locali le istanze rappresentate dalle Categorie produttive e dalle Organizzazioni sindacali, in particolare per il rilancio delle aree interne. In conclusione dell’incontro, ha, altresì, rammentato che, anche in questa fase dell’emergenza epidemiologica, non bisogna abbassare la guardia sul fronte della sicurezza, per evitare ulteriori effetti negativi sul piano socio economico. Al fine di fornire un supporto di collaborazione alle aziende, la Prefettura renderà nota alle categorie produttive la check-list di controllo, che sarà utilizzata in prosieguo dal Nucleo ispettivo, al fine consentire una sempre più omogenea applicazione dei protocolli la sicurezza COVID-19, per ciascun settore economico.
Questa la posizione del segretario generale della Uil Avellino Benevento, Luigi Simeone: “Sono apparse sin da subito chiare e gravose tutte le differenti chiavi di lettura tra chi è deputato alla realizzazione delle attività di sostegno e quelli che dovrebbero esserne i destinatari- dice Luigi Simeone, segretario generale Uil Av/Bn- Le difficoltà di accesso al credito, il permanere della chiusura degli uffici degli Enti Pubblici di assistenza, così come i ritardi delle azioni dei governi per l’offerta dei servizi, non consentono di guardare con nessuna dose di ottimismo alla fase in corso, soprattutto perché non si vuole prendere atto che la situazione ex ante era già di per se drammatica e lontana dalle azioni dei governi locali e nazionali. La riduzione insostenibile dei servizi con la mancata riapertura della stazione Ferroviaria, la improbabile apertura dell’anno scolastico, per carenze organizzative e logistiche, così come la carenza di servizi di trasporto su gomma che già non erano – e non lo saranno maggiormente a settembre- in grado di offrire un servizio dignitoso per le fasce orarie di studenti, sono le questioni che se non affrontate per tempo rischiano di sferrare il colpo definitivo ad una comunità che rivendica e merita altre attenzioni. Solo il 30% delle attività artigiane sono riuscite a riaprire, gravi difficoltà per le realtà della filiera agroalimentare di recuperare mercati persi, così come la drammatica condizione delle realtà industriali che rischiano veramente i tracollo, sono state poste all’attenzione del tavolo, dove grandi assenti sono state le azioni dei governi, non percepite quantunque annunciate ma non pervenute. Bisogna ripartire dall’azione del Governo che con il Presidente Conte aveva condiviso la richiesta di un “Progetto Territoriale di Sviluppo” per l’Irpinia era il 14 ottobre 2019, una era fa, da quello bisogna ripartire, la questione dell’Irpinia va tolta dalla propaganda e portata al tavolo del fare, il Governo se ne deve far carico, anche con poteri straordinari e sostituitivi verso gli Enti locali che si sono e soprattutto si stanno dimostrando, inadempienti e quantomeno lontani”.