La ripartenza per le imprese agricole dopo l’epidemia sanitaria pone numerosi interrogativi sull’importanza di intensificare il rapporto tra consumatori e produttori, tornando all’essenzialità di diffondere fiducia tra il pubblico.
Nel corso degli ultimi mesi, l’allarme per il coronavirus ha avuto come effetto un rialzo del prezzo del grano, che ha toccato nell’anno in corso un massimo di quotazione in Europa e negli Stati Uniti. Le quotazioni si sono spinte a sfiorare 200 euro per tonnellata a Parigi, dopo aver guadagnato quasi il 30% da inizio settembre, mentre a Chicago hanno raggiunto un picco di 592,50 cents per bushel.
Secondo la FAO è tuttavia improbabile che la pandemia porti a una grave emergenza di sicurezza alimentare almeno nel breve termine e in alcune parti del mondo, visto che quest’anno si è assistito a raccolti record in diverse colture, in primis il grano. Sono piuttosto i disallineamenti tra domanda e offerta a comportare i rischi maggiori, sia pure in misura diversa per i vari paesi.
Disallineamenti dovuti principalmente a problemi logistici, di trasporto e di import-export. Le problematiche emerse negli ultimi mesi hanno posto una nuova attenzione alla qualità del grano che consumiamo e all’importanza dei prodotti derivati quali pasta e pane.
La tracciabilità sicura della filiera è estesa a molti prodotti alimentari a disposizione di consumatori e grande distribuzione. Ed è proprio il grano l’oggetto di accordi per la certificazione, attraverso la tecnologia della “catena dei blocchi”, generando una piattaforma per connettere l’intero ecosistema di produttori, fornitori e rivenditori lungo tutta la filiera alimentare, creando un sistema più intelligente, sicuro e sostenibile. Progetti interessanti che legano blockchain e grano sono visionabili sulla piattaforma della Fondazione Prima che è presieduta dal professore Angelo Riccaboni. Inizia ad essere chiaro che i consumatori vogliono, attraverso un meccanismo che sia semplice da utilizzare e che nel contempo solo i soggetti autorizzati in base al proprio ruolo all’interno della filiera possono modificare, costruire le informazioni sulla storia del prodotto e nel massimo della trasparenza.
Una piattaforma legata al grano e ai suoi derivati in grado di assicurare la totale trasparenza, l’intera tracciabilità della filiera di produzione e della trasformazione dei prodotti agricoli in particolare Bio e di farine integrali, consentendo di certificare la qualità, la provenienza e la filiera agroalimentare assicurando la massima trasparenza a garanzia del consumatore finale.
Grazie alla tecnologia blockchain sarebbe possibile tranquillizzare i player mondiali e avvicinarli con totale fiducia alla dieta e al grano del Mediterraneo, costituendo delle vere e proprie carte di identità elettroniche che minuziosamente, e scientificamente, rendano il prodotto unico, sicuro, trasparente, genuino. Una piattaforma, unica nel suo genere, che collega l’ecosistema di produttori, fornitori e rivenditori di tutta la filiera alimentare del grano nel Mediterraneo per garantire sicurezza e sostenibilità. Accordi che devono svilupparsi lungo tutta la filiera affinchè il meccanismo possa svilupparsi senza intoppi e problematiche. La tecnologia a blocchi permette di assegnare in modo chiaro e immutabile le responsabilità di quanto viene inserito all’interno del circuito della filiera e di gestire qualunque evento in tempo reale. La rete blockchain impone un controllo preciso su chi è autorizzato ad accedere alle varie informazioni registrate. In questo modo viene validata l’intera catena di approvvigionamento e di distribuzione: dall’origine delle sementi di grano autoctono del Mediterraneo da colture controllate e selezionate, agli agricoltori che lavorano i campi, passando per le caratteristiche, la geolocalizzazione dei luoghi di conservazione, la lavorazione iniziale del prodotto e dei suoi derivati, le attività di conservazione e trasporto e, infine, al consumatore finale. I vantaggi di questo tipo di tracciabilità sono notevoli, sia per le aziende che garantiscono uno standard qualitativo molto elevato, sia per il consumatore che acquista un prodotto certificato, che reca sulla confezione un bollino o un QR Code, grazie al quale è possibile ricostruire e monitorare la tracciabilità di tutto il processo, dall’orgine dei semi al prodotto finito per il consumatore.