Per i sindacati occorre intervenire anche su alcuni punti fondamentali “Sanità, prevenzione e medicina territoriale; accordo regionale con ABI per rendere più semplice l’accesso alla liquidità per le aziende; investimenti in risorse economiche a cominciare dai settori che sostengono in maniera prevalente il PIL della Campania (turismo, commercio, agro-alimentare, edilizia, manifatturiero e artigianato); trasporti, attraverso l’implementazione del servizio e dei relativi mezzi da utilizzare e il conseguente incremento delle risorse umane e strumentali a supporto”.
Per quel che riguarda il sostegno economico i rappresentati dei lavoratori sottolineano che “vanno previsti interventi immediati orientati alla fiscalità di vantaggio, attraverso l’azzeramento delle addizionali regionali per i contribuenti rientranti nei primi due scaglioni di reddito e dell’Irap per le PMI, nonché il monitoraggio e controllo dei prezzi. Va previsto, inoltre, l’assoluto divieto di licenziamenti da parte delle aziende, tanto di quelle in attività che delle imprese che riapriranno nella “Fase 2”, in particolare le destinatarie di finanziamenti, incentivi e altre forme di sostegno o agevolazione”.
Cgil Cisl e Uil chiedono dunque “una regia da parte della Giunta Regionale, che dovrà farsi garante di tutto il processo, coadiuvata in questa delicata funzione da Prefetture, Associazioni Datoriali ed Organizzazioni Sindacali, attraverso la costituzione di un Comitato Regionale permanente sull’emergenza con compiti di monitoraggio sulla corretta applicazione delle norme condivise, che dovranno poi essere raccolte in un apposito Protocollo tra le Parti, e con il coinvolgimento attivo delle aziende sanitarie locali per quanto attiene alle attività ispettive e di vigilanza”.