“Il Consiglio Comunale di Avellino è sovrano, qualunque dovesse essere la volontà e la decisione rispetto al rientro nel Consiglio Generale dell’Asi, essa dovrà essere rigorosamente rispettata. Questa premessa è d’obbligo nel rapporto fra istituzioni, improntato, come da tempo fa il Consorzio Asi di Avellino, ad un metodo di rispetto reciproco e di sinergia efficace”. Il Comitato direttivo dell’Asi di Avellino interviene sulle polemiche scaturite dalla volontà espressa dal sindaco Gianluca Festa di rientrare nel consorzio. Un atto rispetto al quale la minoranza si oppone sventolando anche il parere negativo dei revisori contabili del Comune e la circostanza, non secondaria, che la quota di partecipazione non è stata inserita nel piano di rientro dal pre-dissesto. Il problema è costituito innanzitutto dallo stato di salute delle casse dell’Area di sviluppo industriale, non certo floride, e alla contemporanea situazione finanziaria a dir poco complicata dell’ente di Palazzo di Città
“L’Asi – riprende la nota – agisce in piena trasparenza. Così come sono trasparenti e cristallini i bilanci in questi anni presentati e approvati dal Consiglio Generale che segnalano come nel 2016 vi fosse una fortissima criticità, ma che oggi testimoniano di un lavoro faticoso, progressivamente svolto e che ha portato il Consorzio ad un vero, concreto, reale pareggio di bilancio. Sono stati incrementate le entrate di circa 1.500.000 di euro e tagliate drasticamente uscite e sprechi. Questo lavoro non lo si regala ad improvvisate e strumentali polemiche. Il Consorzio Asi, sin dalla sua costituzione, non ha mai chiesto ai Comuni associati di farsi carico dei debiti pregressi, ricapitalizzando o ripianando le perdite. Non lo ha mai neppure immaginato perché: le Asi non sono soggette a procedure fallimentari; e le perdite degli esercizi consuntivi degli anni passati sono compensati, abbondantemente, da un patrimonio immobiliare valutato in più di 250.000.000 di euro”.
“Inoltre va, definitivamente chiarito, che il rientro nel Consiglio Generale dell’Asi è regolato dallo Statuto dell’Ente, approvato, tra l’altro, dal Consiglio Regionale e ad esso – Statuto – in maniera rigorosa bisogna adeguarsi, come è stato chiaramente evidenziato nella riunione dell’organismo del 31 gennaio scorso. Infine, all’Asi non vi sono “poltrone” da occupare, ma un lavoro duro da portare a termine nel tentativo di divenire, a tutti gli effetti, una efficace e produttiva agenzia di sviluppo al servizio del territorio irpino. Questo Comitato Direttivo, infatti, terminerà la propria funzione nel maggio del 2021 ed intende rispettare questa scadenza temporale. Il Comitato Direttivo dell’Asi ritiene opportuni questi chiarimenti ed altri è pronto a darne se dovessero essere richiesti, per sgombrare il campo da polemiche e letture strumentali sulla reale situazione economica dell’ente”.
