Flumeri| IIA, la Fiom: una vittoria dei lavoratori ma ora si guardi a un nuovo modello di sviluppo
Economia
“Importante cambio di passo nella vertenza della IIA di Flumeri. Ma se si può parlare di miracolo industriale lo si deve principalmente alla lotta dei lavoratori”. Così hanno commentato Giuseppe Morsa, segretario generale Fiom Cgil Avellino, Silvia Curcio e Rocco Monaco Rsa Fiom Cgil IIA di Flumeri a margine dell’incontro svolto presso lo stabilimento IIA di Flumeri per affrontare il tema
dell’inserimento nell’organico di giovani lavoratori attraverso con contratti di somministrazione trasformati, successivamente, in contratti di apprendistato professionalizzante. Il confronto dovrebbe avere il suo epilogo agli inizi di gennaio, quando alla presenza dell’amministratore delegato si dovrebbe sottoscrivere l’accordo nel quale vengono esplicitati i termini ed i numeri delle nuove assunzioni.
“Quella dell’imminente cambio di passo della condizione produttiva alla IIA di Flumeri – affermano i riferimenti della Fiom – è una notizia che chiunque ha al cuore le sorti del nostro territorio deve salutare con grande favore. Un risultato importante, per il quale si sono spesi molto i lavoratori della ex Irisbus che hanno pagato a caro prezzo la chiusura dello stabilimento. La straordinaria lotta compiuta dai lavoratori, sostenuti da un sindacato responsabile e determinato segna ora un cambio di rotta che ci consente di parlare di un miracolo industriale, perlopiù avvenuto nel sud del Paese. Sono stati i lavoratori, ebbene ricordare, i primi a crederci ed a non lasciarsi sopraffare dalla rassegnazione. Ora le precondizioni per un cambio di passo per la reindustrializzazione dell’area ci sono tutte. L’uscita dal periodo di cassa integrazione e l’inserimento nell’organico di giovani si aggiungono alle altre leve che spetta ora agli organi della politica manovrare nel migliore dei modi per non sprecare una grande opportunità. In particolare si tratta di avviare un confronto tra le parti con fine di provare a rafforzare la presenza di aziende che lavorino per l’indotto IIA, creando un sistema di rete di imprese da insediare nel territorio dell’Ufita. Un nuovo modello di sviluppo che superi i localismi che troppi danni hanno creato finora e che ci risulta essere l’unico utile a poter rendere il nostro territorio competitivo, partendo dalla IIA di Flumeri”.
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