Riduzione della produzione del 16% rispetto all’annata record del 2018 nella vendemmia 2019, con una stima di 46 milioni di ettolitri; tuttavia l’Italia dovrebbe mantenere anche per il 2019 la leadership mondiale, perché né la Francia né la Spagna sembrerebbero in grado di superarla. Le previsioni mostrano una vendemmia che sembrerebbe risultare inferiore alla precedente in tutte le regioni italiane ad eccezione della Toscana, ma con una qualità delle uve generalmente buona su tutto il territorio nazionale. Questo calo produttivo è da imputare essenzialmente alle condizioni climatiche di gran lunga meno favorevoli rispetto a quelle che avevano portato all’abbondante vendemmia 2018. Comunque, il 2019 sembra iniziato positivamente per quanto riguarda il mercato estero: nei primi 5 mesi dell’anno le esportazioni italiane si attestano sugli 8,6 milioni di ettolitri a volume (+11% rispetto agli stessi mesi del 2018), a fronte di una progressione del valore che ha raggiunto i 2,5 miliardi di euro (+5,5%).
Il record storico delle esportazioni di vino Made in Italy fanno registrare un aumento del 5,4% rispetto allo scorso anno quando avevano raggiunto su base annuale 6,2 miliardi di euro, la prima voce dell’export agroalimentare nazionale. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Istat relativi ai primi cinque mesi del 2019 in occasione della presentazione delle previsioni vendemmiali 2019 di Ismea, Assoenologi e Unione italiana vini che hanno rivisto le stime di inizio agosto all’avvio della raccolta delle uve.