“Ai consueti allarmi di siccità che la Coldiretti dirama da diversi anni a questa parte, da qualchetempo si aggiunge anche l’allarme “cinghiali”, e la posizione di Masiello spinge a criticareinopinatamente una sentenza del Tar Campania che ha rigettato il Piano di Gestione e Controllo delCinghiale in Regione Campania.Il presidente Masiello nel suo intervento si accanisce contro il WWF, in quanto, secondo le suedichiarazioni, la sentenza riguarderebbe aspetti normativi “sconosciuti”, mentre il ricorso vinto dalWWF Italia al Tar Campania, ha permesso innanzitutto il ripristino del rispetto delle normativeeuropee, essendo la Vas (Valutazione Strategica Ambientale) uno strumento obbligatorio nei pianiche riguardano anche la fauna selvatica, nonché le tematiche ambientali e tutti gli aspetti dellepianificazioni territoriali.Va inoltre ricordato che l’aumento del numero dei cinghiali deriva dalle scellerate campagne diripopolamento di ungulati previste dai comitati tecnici faunistici provinciali, che per decenni hannocontinuato ad immettere impunemente cinghiali provenienti dall’est Europa, tutto ciò persoddisfare il divertimento dei cacciatori, oltre al fatto che fin da subito arrecavano fastidioall’economia agricola e senza tralasciare che l’emergenza cinghiali è stata provocata anche da unapproccio venatorio sbagliato, di fatto secondo alcuni studi, un recente numero elevato diabbattimenti corrisponde ad una maggiore riproduttività da parte delle femmine.Infine c’è da rivelare che il Piano Gestione e Controllo del Cinghiale, redatto dalla RegioneCampania su una presupposta emergenza cinghiali, si fonda su dati superati e disomogenei, tantoda rendere incerto la sudditanza della presunta emergenza.Pertanto spero che la Coldiretti riveda profondamente la sua posizione in favore alla caccia alcinghiale indiscriminata, e incentivi gli sforzi per la salvaguardia della biodiversità.”