Fermare il Regionalismo differenziato e ridare al Sud risorse adeguate. I segretari generali di Cgil Avellino, Cisl Irpinia-Sannio e Uila Avellino-Benevento – Franco Fiordellisi, Mario Melchionna e Luigi Simeone – scrivono ai sindaci dei 118 comuni dell’Irpinia per sollecitare un Ordine del giorno condiviso da tutti da discutere nei consigli comunali per ribadire l’opposizione dei comuni al Regionalismo differenziato. Questa la lettera già inviata via pec a tutti i primi cittadini irpini.
Cari Sindaci,
il mandato di rappresentanza che avete chiesto con coraggio e ottenuto dai Vostri concittadini Vi pone ogni giorno di più di fronte a vecchie e nuove emergenze che nonostante gli sforzi che molti di Voi operano quotidianamente, sono impossibili da riscontrare, imbrigliati come siamo da una “indifferenza istituzionale” che non conosce limiti ne confini.
La crisi che ha travolto il Paese e l’intero continente, da Noi nel Mezzogiorno, in Campania e nelle Aree interne sta segnando definitivamente il futuro di intere comunità. Mentre il Paese è bloccato sulle insopportabili dispute sull’immigrazione, Noi tutti abbiamo il problema opposto dell’emigrazione con i nostri giovani “costretti” a lasciare il Sud per il Centro e il Nord del Paese o addirittura per l’estero. Ma anche gli immigrati non intendono restare in questa parte d’Italia che prima conoscono e ancor prima vogliono abbandonare.
Nel Sud del nostro Paese risiede il 34% della popolazione ma la spesa a questi destinata ogni anno non raggiunge il 28%, circa 62miliardi € all’anno in meno che da anni sono destinati al centro nord che riceve il 72% della spesa pubblica con il 66% della popolazione.
Questo flusso di spesa divaricato Nord-Sud combinato, in questi anni di crisi, con le politiche di austerity ha portato, ad una riduzione dei servizi pubblici Scuole, Sanità, Trasporti e blocco delle assunzioni, accentuato nelle Aree Interne e piccoli comuni di tutto il paese, per queste ragioni il trend va invertito.
Ai cittadini del Sud, delle Aree Interne, va restituito il futuro e riscritto il presente. Serve un Piano Straordinario per il Sud che riporti almeno per un quinquennio il 40% della spesa, per fare ciò bisogna far fronte comune per FERMARE questa ipotesi di REGIONALISMO DIFFERENZIATO che, è opinione comune anche nel governo, in ogni caso aggraverebbe le condizioni attuali già insostenibili.
Cari Amministratori, cari Sindaci gli interessi che Vi sono stati affidati meritano una presa di posizione ben oltre gli schieramenti politici e gli interessi di partito o di movimento che siano, un Appello al Parlamento e al Governo per fermare il massacro del SUD sarebbe un segnale forte per i cittadini, i giovani e per i figli della nostra terra che non si vogliono arrendere, a questa DEPORTAZIONE SILENZIOSA.
Bisogna bloccare, subito, il progetto dell’autonomia differenziata. L’Italia è un Paese già troppo diviso, non c’è bisogno di dividerlo ulteriormente. Il Mezzogiorno, come prima detto, deve avere un Piano straordinario, questo vuol dire avere un’idea di Paese unito, di un Paese che è in grado di agire con reale capacità in Europa, così da cambiare le politiche europee di austerity e non l’Autonomia Differenziata.
Per questo si potrebbe partire con un o.d.g di tutti i Consigli Comunali del SUD che dall’ IRPINIA contamini tutti i Comuni della Campania, del SUD (1789), in Puglia alcuni l’hanno fatto, per costituire un primo elemento di riflessione per un’iniziativa di Governo che blocchi l’agonia del Mezzogiorno e che riparta da questo per far ripartire l’intera Italia.
Cgil Cisl Uil sono impegnate in tal senso e dopo la manifestazione di Reggio Calabria hanno fatto e terranno altre iniziative territoriali. In Irpinia nella seconda decade di settembre, abbiamo previsto iniziative e in tal senso sarebbe importante se, in quella occasione, potremmo presentare il forte messaggio dei Consigli Comunali che avranno fatto l’Odg.