Si sono interrotte le trattative a Roma per il rinnovo del contratto collettivo della sanità privata Aiop-Aris a causa della mancata disponibilità delle aziende a garantire le risorse economiche necessarie.
Per questo, anche in Campania, è scattata la proclamazione da parte di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl dello stato di agitazione dopo il sit-in dello scorso 31 dicembre sotto la sede dell’Aiop Campania.
“E, nella nostra Regione – afferma Marco D’Acunto, segretario regionale responsabile della sanità privata – la situazione è ancora più grave. Una situazione non più sostenibile per le tante questioni aperte come, ad esempio, la vertenza sugli arretrati contrattuali del precedente contratto, il taglio dei diritti dei cittadini in relazione ai servizi di cura, assistenza e riabilitazione ed una carenza di norme che ha consentito la giungla applicativa dei contratti pirata utili solo a drenare risorse al servizio sanitario regionale a discapito dei lavoratori della sanità accreditata abbassando il costo del lavoro a parità di prestazioni e consentendo maggiori utili alle aziende private”.
Dunque, il contratto del settore è scaduto da oltre 12 anni ed in Campania la mortificazione dei lavoratori è ancora più sentita in quanto oltre la vicenda degli arretrati ci sono aziende in ritardo con i pagamenti mentre nessuna norma regionale prevede la revoca dell’accreditamento per quelle aziende che non pagano i lavoratori e che, invece, la Fp Cgil invoca a gran voce. Per questo, anche in Campania sono state interrotte le relazioni con le parti datoriali ed è stato chiesto un tavolo con la Regione Campania che, a tutt’oggi, ha fatto finta di non sentire.
Non resta che la mobilitazione, anche a livello locale, in un percorso che si auspica sia condiviso anche dalle altre organizzazioni sindacali. Intanto per lunedì 4 marzo è stato convocato l’attivo regionale dei lavoratori della sanità accreditata nel quale decidere le iniziative di protesta.