«Oltre il 70 per cento dei 3600 operai idraulico-forestali della Campania vanta dalle 2 alle 7 mensilità arretrate per l’anno 2018. Ad oggi, infatti, degli 80 milioni di euro stanziati dalla Regione Campania ne sono stati erogati appena 20 milioni, insufficienti a garantire il riallineamento delle spettanze». Sono questi i numeri che le segreterie regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil metteranno sul tavolo, il prossimo 17 gennaio, nel corso dell’incontro con il delegato all’Agricoltura della Regione Campania, Franco Alfieri e della dirigente del settore Foreste, Flora Della Valle, chiesto dalle tre organizzazioni sindacali in seguito alla protesta dei 280 lavoratori della Comunità Montana Ufita, in provincia di Avellino, che sotto l’albero di Natale non hanno trovato neanche una mensilità arretrata, corrisposta solo successivamente. La vertenza dei forestali irpini non è l’unica. Sono pochi gli enti montani in regola con il pagamento degli stipendi agli operai idraulico-forestali, che hanno beneficiato dei 20 milioni di euro stanziati da Palazzo Santa Lucia a fine dicembre.
Per Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil «le istituzioni regionali e le Comunità Montane devono dare il loro contributo in questo momento di difficoltà, ricercando tutte le soluzioni possibili per garantire il pagamento delle spettanze a uomini e donne impegnate quotidianamente nella difesa del suolo dal rischio idrogeologico. La politica – sostengono le tre segreterie regionali in un documento – deve assumersi le proprie responsabilità anche quando scoppiano emergenze come quella della Comunità Ufita o del Matese e del Terminio-Cervialto. Non si può più pensare che ogni volta che arrivino dei soldi il problema sia definitivamente risolto. Per questo chiediamo ai presidenti delle Comunità Montane di garantire con tutte le risorse a disposizione, anche attraverso anticipazioni di cassa, la liquidità necessaria mentre la Regione, terminati i fondi del “Patto per il Sud”, ricerchi nuove formule per finanziare gli interventi al territorio da parte degli idraulico-forestali».
«Stesso impegno – concludono Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil – chiediamo anche al Governo centrale e al Ministero per le Politiche Agricole e Forestali affinchè ripristino il “Fondo per la Montagna” dedicato alle aree interne e si rinnovi in tempi rapidi il contratto nazionale. Questioni che gli operai idraulico-forestali andranno a rivendicare personalmente il 9 febbraio prossimo, partecipando alla mobilitazione nazionale unitaria contro la Manovra di bilancio, promossa da Cgil, Cisl e Uil».