Nel secondo trimestre il 17,1% delle persone che hanno l’hanno chiesta e’ nato all’estero. Nei primi sei mesi del 2018 sono state complessivamente 310.905 le aperture delle nuove Partite Iva in Italia. Confrontando il dato con quello del periodo gennaio – giugno del 2017 emerge una sostanziale stabilità considerando la flessione pari a -0,07%. Dall’analisi condotta dall’A.N.CO.T. Associazione Nazionale Consulenti Tributari su dati del Ministero delle Finanze emerge che l’incremento maggiore del numero delle partite iva nel primo semestre 2018 si è avuto in provincia di Benev pari a +29,90% e in valori assoluti pari a 2.129. Riguardo alla ripartizione territoriale, il 41,1% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,3% al Centro e il 36,3% al Sud e Isole. ”Nel secondo trimestre del 2018 – ha detto Arvedo Marinelli presidente nazionale dell’A.N.CO.T. Associazione Nazionale Consulenti Tributari – relativamente alle persone fisiche, la ripartizione di genere mostra un leggero calo della quota maschile, ora pari al 61,7% del totale. Il 46,1% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni ed il 32,7% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, tutte le classi di età registrano incrementi di aperture: il più consistente è il 14,6% della classe più anziana. Un dato estremamente interessante è che il 17,1% delle persone fisiche che nel secondo trimestre ha aperto una partita Iva è nato all’estero”. ”Continua ad essere particolarmente apprezzato il regime agevolato forfetario – ha detto Annamaria Longo segretario nazionale dell’A.N.CO.T. – e coloro che hanno deciso di adottare questo regime contabile sono stati nel secondo trimestre 48.696, pari al 37,3% del totale delle nuove aperture, con un aumento del 4,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.