– Dal 2010 al 2017 l’industria manifatturiera campana ha registrato un calo del numero di imprese attive del -6,5%, ma al suo interno esistono settori, come quello alimentare, che hanno saputo reagire: nel 2017 le imprese attive nell’industria alimentare in Campania sono 7.130 (+1,3% sul 2016 e +5,6% sul 2010), pari al 18,2% sul totale industria della regione, posizionandosi così al 2° posto in Italia. Un comparto in cui l’attenzione verso il consumatore è sempre più alta: da un lato aumentano gli interventi di controllo e monitoraggio dei roditori (+15%), che possono causare danni alle aziende e problemi di salute ai consumatori, dall’altro cala l’uso di prodotti chimici grazie a una normativa più stringente e all’uso di tecnologie “intelligenti”.
Questa la fotografia di Anticimex, azienda specializzata nel Pest Management e nei servizi di igiene ambientale, elaborata su base dati InfoCamere-Movimprese e su dati interni.
A livello regionale, nel 2017 il numero più alto di aziende dell’industria alimentare si registra nella provincia di Napoli, con 3.087 imprese attive (+1,7% sul 2016). Seguono Salerno con 1.786 (+0,3%), Caserta con 1.072 (+2%), Avellino con 673 (+2,6%) e Benevento con 512 (-1%). Secondo i dati di Anticimex in Campania cresce l’attenzione delle aziende del settore alimentare sul tema della sicurezza e dell’igiene ambientale. Le imprese più “virtuose” sono quelle della provincia di Caserta (+43%) e Napoli (+20%). Aumentano gli interventi, seppur con valori percentuali inferiori, anche ad Avellino (+11%) e Salerno (+8%), mentre sono in leggero calo a Benevento.