Imprese straniere, guida Napoli. Sono 22.674 le attività gestite da non italiani all’ombra del Vesuvio. Rispetto al 2017 si è registrato un saldo di 1982 imprese per una crescita del 7.7 per cento, la migliore performance nazionale.
Bene anche il Sannio dove si contano 1.587 imprese straniere per una crescita nell’ultimo anno del 4.6 per cento. Saldi positivi anche nelle altre province campane: a Salerno operano 9.523 imprese (+3.6 per cento), in Irpinia si contano 2.674 imprese straniere per un saldo positivo di 83 attività. Il tasso di crescita è del 3.2 per cento. La performance peggiore si registra a Salerno (+0.7 per cento) dove si registra la presenza di 7.564 imprese guidate da stranieri.
I dati nazionali contenuti nell’ultimo rapporto Unioncamere fotografano una crescita superiore di quasi cinque volte la media. Da sole rappresentano il 42% di tutto l’aumento delle imprese registrato nel 2017. Alla fine dello scorso anno ha raggiunto le 590 mila presenze, pari al 9,6% di tutte le imprese registrate sul territorio nazionale.
Nel corso del 2017 il loro numero si è incrementato di 19.197 unità (il 42% dell’intero saldo annuale di imprese), come risultato del saldo tra 57.657 aperture e 38.460 chiusure, corrispondente ad un tasso di crescita del 3,4% (contro lo 0,75% fatto registrare dall’intera base imprenditoriale italiana). La conferma dell’importanza del fenomeno viene osservando il rilievo del saldo di imprese di stranieri in alcune regioni (Toscana, Veneto, Liguria, Marche) dove, senza il contributo di questa componente, il saldo regionale del 2017 sarebbe stato negativo. In altre regioni (Piemonte, Emilia-Romagna), l’apporto dell’imprenditoria straniera ha invece contribuito significativamente ad attenuare la forte contrazione di quella autoctona, pur non riuscendo a ribaltare il segno negativo del saldo complessivo.
Il settore in cui le imprese di stranieri sono maggiormente presenti in valore assoluto è quello del commercio al dettaglio (circa 162mila imprese, il 19% di tutte le aziende del settore), seguito dai lavori di costruzione specializzati (109mila, il 21% del totale) e dai servizi di ristorazione (poco più di 43mila unità, pari all’11% dell’intero comparto). In termini relativi, però, l’attività a maggior concentrazione di imprese di stranieri è quella delle telecomunicazioni dove le 3.627 aziende a guida straniera rappresentano il 33.6% degli operatori del settore. A breve distanza segue la confezione di articoli di abbigliamento, in cui le 16.141 realtà guidate da stranieri pesano per il 30% sul totale del comparto.
La regione più attrattiva per l’insediamento di imprenditori stranieri è la Lombardia con 114mila unità, seguita a lunga distanza dal Lazio (77mila) e dalla Toscana (55mila). Guardando alla dinamica del 2017, l‘area a maggior tasso di crescita delle iniziative di stranieri è stata la Campania (+6,1% in regione, +9,6 a Napoli) seguita dalle Marche (+4,5% nel complesso e +8,8% a Macerata) e dal Lazio (+4,3%). La provincia “Regina” per concentrazione di imprenditoria straniera resta saldamente Prato, dove il 27,8% delle imprese è a guida straniera. A oltre dieci punti di distanza seguono Trieste (16%) e Firenze (15,8%).
Tra i paesi di provenienza degli imprenditori stranieri quello più rappresentato è il Marocco, con 68.259 imprese individuali esistenti alla fine dello scorso anno. Sugli altri gradini del podio la Cina (52.075 imprese) e la Romania (con 49.317). Dall’analisi sul territorio, si scopre che alcune nazionalità hanno eletto delle vere e proprie “patrie” imprenditoriali in alcune province italiane: è il caso dell’Egitto che concentra in provincia di Milano quasi la metà (il 44,7%) di tutte le sue imprese in Italia; o del Bangladesh che ha il suo ‘quartier generale’ a Roma, dove ha sede il 42,5% di tutte le sue imprese. Sempre a Roma si trova la comunità imprenditoriale rumena più estesa (il 15% del totale delle imprese guidate da cittiadini di quel paese). A Napoli ha sede il 19,6% della comunità imprenditoriale pachistana, mentre la capitale dell’imprenditoria cinese in Italia è ormai a Milano, dove ha stabilito la propria sede l’11% di tutta la rappresentanza del Celeste Impero.