“5G un vantaggio per tutti solo se c’è concorrenza”. E’ stato il leit motiv di un convegno che si è tenuto a Palazzo San Macuto a Roma organizzato da Assoprovider, l’associazione che raggruppa i piccoli e medi imprenditori del settore delle nuove tecnologie, in particolare quelle rivolte al mondo di internet e della banda larga. Garantire la capillare digitalizzazione del Paese, cosa che i provider indipendenti già fanno a costo di immani sacrifici economici, con la consapevolezza di patire un sistema tutto schiacciato sulla assoluta egemonia di oligopoli e cartelli costituiti dalle grandi lobby del settoree con le quali la competizione è, al momento impossibile. E allora occorre una normativa ad hoc che tuteli chi intenda fare business avendone capacità e competenza ed è proprio questo che Assoprovider chiede alla politica; allargamento dell’assegnazione delo spazio frequenziale,sviluppo delle PMI, no ai profitti dei grandi players attraverso economie di scala che tagliano fuori i piccoli players. Il grido di dolore lanciato a Napoli rimbalza nei Palazzi romani. Il presidente di Assoprovider Dino Bortolotto.