La riorganizzazione dello stabilimento Nestlé di Benevento passa attraverso un piano triennale di investimenti da 50 milioni che dovrebbe portare a 150 assunzioni nel 2018, quando saranno operative le nuove linee di produzione per il lancio di tre nuovi prodotti. Il futuro del sito, per il quale a inizio agosto scorso i sindacati sottoscrissero un accordo che apriva le porte a un massimo di 50 uscite incentivate, ha un protagonista: la pizza Buitoni Bella Napoli. Ieri mattina presso la sede di Confindustria Benevento c’è stato un incontro preparatorio con Fai, Fiai e Uila ambito del quale sono stati illustrati alle parti sociali i dettagli del nuovo progetto di sviluppo dello stabilimento campano, storicamente legato alla produzione di pizza surgelata. Il riassetto globale della multinazionaie svizzera del food, con la nascita della joint venture del gelato con la inglese R&R, ritaglia un ruolo tutto nuovo alla fabbrica campana che resta nel perimetro di Nestlé ed è destinata a diventare, da qui al 2018, l’avamposto europeo della pizza surgelata.Un po’ quello che è accaduto a Perugia la scorsa primavera, quando Nestlé ha annunciato la cessione delle caramelle Rossana e al tempo stesso la volontà di investire 60 milioni sul Bacio Perugina come global brand. E i piani di Perugia e Benevento, lunedì 12 dicembre, saranno al centro di un accordo quadro da sottoscrivere con i sindacati sulle strategie di Nestlé in Italia. A quanto risulta al Sole 24 Ore, i 50 milioni di investimento Nestlé serviranno alla nascita di altre due linee di produzione. Accanto alla tradizionale pizza surgelata Buitoni, ci sarà una pizza di qualità superiore, tutta Made in Italy, per la quale la multinazionale sottoscriverà un accordo di filiera con l’indotto campano. Tra la fine del 2017 e il 2018 poi saranno lanciati altri due nuovi prodotti: uno snack e un calzone. L’investimento sulle linee dovrebbe portare tra due anni a 150 nuove assunzioni. Ovviamente gli interventi saranno accompagnati da un piano di ammortizzatori sociali per gestire gli stop alla produzione necessari ai lavori sulle linee.