TORINO – Si è chiuso ieri un affollatissimo Salone del Gusto, con la sua nuova formula che ha rinunciato alla capacità espositiva del Lingotto Fiere per scendere nelle piazze, nei parchi e nei luoghi più belli della città; un evento tra la gente, tramutatasi in veri e propri fiumi di persone grazie ad un clima ancora estivo ed ovviamente all’ingresso gratuito per tutti. Terra Madre Salone del Gusto, dedicato alla cultura del cibo e organizzato da Slow Food, ha ospitato oltre 900 espositori dall’Italia e dal mondo in 15.000 mq, ben 310 Presìdi Slow Food, di cui 140 provenienti dall’Estero, distribuiti nelle varie location. Ed in questa gigantesca vetrina le eccellenze della Campania non hanno deluso le aspettative del pubblico, imponendosi per l’unicità e la genuinità delle produzioni, un patrimonio infinito di prodotti e sapori tipici che il mondo invidia. Valorizzazione dell’agroalimentare, affermazione della biodiversità, sicurezza alimentare sono stati i punti focali della partecipazione di tantissimi piccoli e medi produttori campani dall’altissima qualità.
Pasta artigianale, olio, prodotti lattiero-caseari, conserve, legumi e tanto altro negli assaggi proposti dalle cucine di strada e presso i numerosi stand. Un successo meritato econdiviso tra veterani e new-entry della kermesse piemontese: come l’azienda salernitana Sole di Cajani, alla sua quinta partecipazione con il pluripremiato Verbìo olio extraverginebiologico ed i carciofi bianchi sott’olio di Pertosa, i rinomati prosciutti irpini Ciarcia anch’essi già presenti al Salone, oppure come i formaggi stagionati in grotta di Fattoria Sant’Antonio della famiglia Azzeo e le delizie al cioccolato de Il Frutto della Passione di Battipaglia, entrambe per la prima volta a Torino. Ed ancora, i sorprendenti ed inebrianti Profumi di Procida agli agrumi isolani, ed i sapori naturali dei pomodori datterino e corbarino dell’azienda Rominella di Sarno.