MONTESARCHIO- Il nuovo codice degli appalti comincia, a fatica, a muovere i nuovi passi. In attesa di maggiori garanzie legislative la normativa, che in Europa fila come un treno, tanto per citare un’espressione del Professor Forte, in Italia stenta a decollare. Molteplici le cause che stanno alla radice del problema: poca dimistichezza nel voltare pagina rispetto a pratiche ormai consolidatesi ma in conflitto con il mercato che cambia, molto ritardo culturale e di conoscenze che rende imperativo l’adeguamento al nuovo che avanza. A Montesarchio la prima uscita pubblica, se così si può definirla, del nuovo codice. Presso la sala consiliare l’università del Sannio, Dipartimento Demm, ha provveduto a incontrare gli amministratori e presentare le linee guida di quello che dovrà essere la stazione unica appaltante qualificata di territorio. Una rivoluzione copernicana in fatto di appalti pubblici che secondo Forte prevede un connubio ampio e qualificato a supporto della stazione. In soldoni: non basta più l’ufficio tecnico del comune, urge invece una struttura qualificata, un know how di spessore per affrontare il cambiamento imposto dal mercato