ROMA – L’economia italiana ha interrotto la fase di crescita, condizionata dal lato della domanda dal contributo negativo della componente interna e dal lato dell’offerta dalla caduta produttiva del settore industriale. L’indicatore anticipatore dell’economia rimane negativo a luglio, suggerendo per i prossimi mesi un proseguimento della fase di debolezza dell’economia italiana.
Nel secondo trimestre, anche la produzione industriale dell’area euro ha mostrato una diminuzione (-0,4%) nonostante l’incremento registrato nel mese di giugno (+0,6%). Tuttavia, segnali positivi giungono dal mercato del lavoro: a luglio il tasso di disoccupazione è rimasto stabile (10,1%) ma comunque in miglioramento rispetto allo stesso mese del 2015 (10,8%).
Gli indicatori anticipatori del ciclo economico evidenziano segnali di rallenta-mento delle prospettive di crescita dell’area. L’economic sentiment indicator ha registrato una lieve diminuzione in agosto, come conseguenza del deterioramento del clima di fiducia sia nell’industria sia nei servizi; la fiducia dei consumatori ha risentito del peggioramento dei giudizi circa le condizioni lavorative future. L’indice Eurocoin è rimasto invece sostanzialmente invariato rispetto a luglio.
La persistente condizione d’incertezza, sostenuta nel breve periodo dall’effetto Brexit, si è riflessa in una prolungata svalutazione della sterlina nei confronti del dollaro e dell’euro e in un incremento delle quotazioni dei metalli preziosi considerati beni rifugio.