Benevento – In quale città conviene fare la spesa? Lo svela Il Sole 24 Ore dall’elaborazione realizzata dal quotidiano di Confindustria sui dati di 60 città capoluogo di provincia estratti dall’Osservatorio Prezzi del ministero dello Sviluppo economico. Guardando ai prezzi medi rilevati dall’Osservatorio, balza agli occhi un’Italia divisa a metà: più costosa al Centro-Nord e maggiormente conveniente al Sud. In testa alla classifica si piazza Rimini dove fare la spesa è un onere per le famiglie: in media si spendono 4.475 euro all’anno per riempire il carrello. Su un paniere di 20 prodotti alimentari di prima necessità – come pane, olio, zucchero e caffè – Milano colleziona due record: qui una famiglia può sborsare in un anno fino a 8.163 euro se acquista i prodotti al top di gamma (prezzi massimi), ma se è a caccia di convenienza e di offerte, può scendere invece tantissimo, fino a 2.139 euro, livello minimo su scala nazionale.
PREZZI IN CRESCITA. Mettendo invece sotto la lente i prezzi medi, rilevati dall’Osservatorio del Mise tenendo conto delle diverse fasce di consumo e delle differenti aree territoriali, si osserva una cartina dell’Italia dove oltre la metà delle città ha uno scontrino del carrello della spesa superiore alla media nazionale.
La più esosa è Rimini (4.475 euro), seguita a ruota da Ferrara e Ravenna. Agli antipodi troviamo Benevento (3.112 euro), tallonata da Catanzaro e Napoli. Tra i due poli opposti la differenza per l’acquisto degli stessi beni è di 1.363 euro, come dire che nel comune campano si risparmia il 30% rispetto a quello romagnolo. Tra le grandi città, messe in fila sempre secondo il prezzo medio, Milano, Genova, Bologna, Roma e Torino risultano più care rispetto al dato nazionale, mentre le medaglie della convenienza vanno a Napoli, Bari, Palermo e, un po’ a sorpresa, anche a Firenze dove il carrello della spesa costa il 7% in meno rispetto alla media Italia. A crescere più della media nazionale è quasi tutto il Nord, con aumenti a due cifre in molte città a partire da Ravenna, Bolzano, Milano e Como, mentre il Mezzogiorno registra percentuali di crescita spesso inferiori rispetto alla media.