Il “turismo rurale” come opportunità di crescita per la Valle Caudina. Un progetto messo in campo dall’architetto Melania Mainolfi e l’architetto urbanista Luca Servodio. Un tema, quindi, che mira alla valorizzazione ambientale, ma non solo. Anche quella tipica della terra irpina. Infatti si è parlato soprattutto dell’utilizzo dei fondi europei ed in particolare dei Psr che con la nuova programmazione si apprestano ad essere finanziati.
Infatti, importante il progetto che è stato messo in campo dai due architetti, Luca Servodio e Melania Mainolfi. Un sistema che mira a misurare le potenzialità del territorio, in questo caso irpini, e che individua 4 step di misurazione.
Sul primo si parla della pianificazione urbanistica. Si tratta di far combaciare la progettazione urbana con i Ptcp provinciali.
Il secondo step, invece, mira a creare un sistema Valle Caudina. Cioè viene creata una “matrice preliminare comunale” dove si individuano le caratteristiche tipiche territoriali. Per esempio a Roccabascerana si possono riscontrare potenzialità nei settori gastronomici e ambientali, mentre a Montesarchio si possono intravedere altrettante potenzialità nel sistema culturale. Nel terzo si scende nell’ambito comunale con un’analisi dettagliata locale e delle caratteristiche del singolo paese. Questo è fortemente dipendente dal secondo step in quanto sviluppando il secondo si potrà facilmente realizzare il terzo.
Il quarto, infine, si rifà al “sistema di sentieri” suddivisi in tre categorie: sentieri enogastronomici, fluviali e naturalistici.
Per l’architetto Servodio «con questo studio abbiamo analizzato i vari contesti locali». «L’obiettivo è quello di prendere investimenti come i Psr e creare un sistema di valori da esportare anche al di fuori del contesto regionale per andare, perché no, anche verso un’ottica nazionale». Per Servodio, le nostre zone, «hanno una quantità di prodotti che non puoi trovare in altri posti». Ad ogni modo «il nostro studio ha voluto dimostrare che facendo squadra si possono attrarre investimenti e creare sviluppo». Per l’architetto è chiara l’importanza delle potenzialità territoriali, «ma occorre anche uno spirito di squadra e di cooperazione unendo l’offerta turistica con le passioni».