Perchè il petrolio scende e i carburanti no? Da luglio del 2014, quando l’olio nero si spinse ai massimi dell’anno intorno a 105 dollari al barile, il prezzo del carburante, secondo quanto emerge dalle tabelle del ministero dello Sviluppo economico, è passato da circa 1,76 euro al litro agli 1,33 attuali. Si tratta di una flessione del 24%, un dato rilevante ma che diventa quasi insignificante (anche considerando la variabile cambio euro/dollaro) di fronte al letterale crollo del 300% registrato dal prezzo del greggio che negli ultimi giorni è finito addirittura sotto quota 30 dollari al barile, con punte negative di 28 dollari. La spiegazione di tale fenomeno, molto italiano in verità, è da sempre legata alla componente fiscale: sempre nel luglio 2014, su un litro di verde si pagavano 1,049 euro di accise e Iva, adesso tale quota è pari a 0,986 euro, con una diminuzione di appena il 6%.
E non sono certo di conforto gli ultimi rilevamenti sui prezzi alla pompa, che secondo i dati forniti da Staffetta energetica su 12mila impianti self service, fanno segnare una media di 1,429 euro/litro per la benzina e di 1,236 euro/litro per il diesel. D’altronde, anche questa non è certo una novità, l’Unione petrolifera precisa che il calo dei prezzi del greggio “è stato interamente recepito dai prezzi italiani dei carburanti, diminuiti nell’ultima settimana mediamente di altri 2,5-3,5 centesimi euro/litro, al netto delle tasse” e che se i prezzi oggi sono più alti “è dovuto in larga parte proprio all’aumento della fiscalità”. Una constatazione che spinge dunque Federconsumatori a definire del tutto intollerabile una tassazione che ormai sta arrivando al 70% del prezzo totale dei carburanti.
Insomma il prezzo del petrolio continua a scendere, mentre diesel, gasolio e benzina tengono il prezzo.Ecco di seguito i prezzi reali di carburanti se non fossero gravati di tasse: Benzina euro/litro 0,41; Gasolio 0,34; GPL 0,28. Il prezzo è comprensivo del margine aziendale.