Sfumature di musica ed emozioni, vivo, potente e trasparente come la sua voce, il prossimo 8 marzo uscirà “Sangue”, il debutto discografico di BigMama, rapper, autrice e cantautrice tra le protagoniste della 74/a edizione del Festival di Sanremo con “La rabbia non ti basta”.
Caschetto biondo “boom” e occhi azzurri, BigMama, alias Marianna Mammone, presenta al pubblico il suo primo album “Sangue”, come i legami a partire da quello con la sua città natale, San Michele Serino, come il dolore, come la linfa vitale, con un mix di rap ed elettronica, pop e dance, le cui dodici tracce rappresentano un linguaggio più esteso e trasversale, che tocca tutte le corde profonde dell’anima, al quale non manca però anche una punta di ironia.
Un disco che parla lingue diverse della musica, forse un unicum nel panorama degli astri nascenti italiani, dove si unisce la solidità di pezzi con beat ultrapotenti a testi attuali e ironici.
Due i feat presenti all’interno dell’album, con M¾ss Keta e La Niña Del Sud, unitamente a produzioni curate da Francesco Fugazza, CanovA, ITACA, Damiank, Brun, Crookers, Mark Harris. Tutti i testi delle canzoni di BigMama si rifanno alla sua esperienza di vita, profonda e toccante: il bullismo (La Rabbia non ti basta), il femminismo (Ragazzina), il catcalling (Cento occhi), la fratellanza (Sangue), la malattia (Veleno), l’amore nei suoi spasmi carnali e nei tormenti emotivi (Bomba a mano, Touchdown, Mamasutra), la violenza psicologica (Fortissima Freestyle, Malocchio).
“Ho cercato la chiave giusta per esprimere la mia musica, ho sperimentato, in questo album ci sono influenze di diversi stili musicali – ha detto BigMama durante la conferenza stampa di questa mattina presso la sede Sony di Milano -, ho voluto parlare in prima persona di storie vissute nella mia vita”.
Accanto all’energia della prima traccia, manifesto della musica di BigMama, alle storie in parole e melodie che si articolano come le pagine di un libro, ognuna un capitolo a sé, c’è una canzone che arriva dritta allo stomaco, Veleno: “L’ho scritta mentre facevo la chemioterapia, è intima e registrata in presa diretta con il pianoforte – ha spiegato la cantautrice -, perché la scrittura è la mia medicina, la musica lo è stata quando stavo male, è la mia cura da quando sono piccola”.
La scelta del titolo dell’album è motivata dal suo profondo legame con la famiglia, con la sua terra, ma soprattutto perché “la musica, il ritmo e le parole le ho nel sangue da sempre – ha detto Marianna -.
La tematica del sangue è per me importante, in dialetto da me quando si soffre si dice ‘ho buttato sangue’ e io ho sofferto nella vita ma ne sono uscita a testa alta”, così come, ha precisato, “la mia malattia era legata al sangue”. Con questo album BigMama punta a risplendere ancora di più, a tenersi quel posto nel mondo che si è guadagnata, con nel cuore la bimba che non riusciva a parlare con gli altri, i suoi genitori come modello, e lo sguardo dritto verso quella stessa giovane donna che ha parlato di donne nel Palazzo di Vetro dell’Onu.