La pace è un desiderio universale, ma per molti bambini nel mondo resta un sogno irraggiungibile. In un periodo storico segnato da conflitti devastanti, l’Associazione Campania Europa Mediterraneo in collaborazione con il Club Unesco di Benevento e il Comune di San Giorgio del Sannio e con il patrocinio del Consiglio Regionale della Campania, ha scelto di dare voce a chi non ne ha, dedicando un evento speciale all’infanzia rubata e dimenticata dalle guerre.
Domani 1° gennaio 2025, il Santuario Diocesano di San Gerardo Majella, a San Giorgio del Sannio, diventerà il cuore pulsante di un messaggio di speranza e solidarietà. Alle ore 19:00, il Coro Frate Sole e il Coro Azzurro (già UNICEF), diretti dalla prof.ssa Dina Camerlengo, offriranno un concerto straordinario. Le loro voci saranno il filo conduttore di una serata che vuole essere un ponte tra il dolore e la speranza, tra le vittime e chi si impegna per un futuro diverso.
Al centro dell’iniziativa c’è un tema urgente e drammatico: le migliaia di bambini che continuano a soffrire a causa dei conflitti in Palestina, Ucraina e in altre parti del mondo. Il concerto vuole essere un omaggio a loro e un appello a non dimenticare.
Oltre alla forza evocativa della musica, la serata vedrà l’intervento del dott. Giovanni Galano, Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Campania, che offrirà spunti di riflessione sul tema della protezione dei più vulnerabili.
Un ringraziamento speciale va a Mons. Aurelio Capone per la sua ospitalità e il sostegno a questa iniziativa, che rappresenta un momento di profonda condivisione per tutta la comunità.
In un tempo che spesso ci divide, questo evento vuole essere un simbolo di unità. Perché la pace non è solo un diritto: è un impegno che dobbiamo assumere insieme.
L’Associazione Campania Europa Mediterraneo rinnova il suo invito a partecipare e a condividere un messaggio di speranza per il nuovo anno.
“La pace è sepolta nella tomba della guerra”, ha detto Padre Ibrahim Faltas, Custode di Terra Santa in Gerusalemme. Eppure, attraverso iniziative come questa, possiamo riaccendere la luce della speranza anche nei luoghi più bui.