Sabato 23 novembre 2024 (ore 17:00), nell’inedita e accogliente cornice di salotto letterario del Foyer del Teatro De La Salle, in attesa della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, Benevento LibrAria incontra ADELAIDA, una donna emblematica per il coraggio dell’impegno e della lotta contro una tragica scia di violenza, che abbatte gli individui e le loro aspirazioni alla libertà.
L’iniziativa è promossa dal Comune di Benevento – Assessorato alla Cultura e alle Biblioteche, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali, la Consulta delle Donne e la Fondazione Benevento Città Spettacolo, con la partecipazione della Fidapa, dei Club Rotary, Inner Wheel, Lions Benevento Host e Lions Arco Traiano.
L’incontro con l’autore, Adrian Bravi (tra i 12 finalisti del Premio Strega 2024 già presentati a giugno scorso a Benevento, e vincitore, tra l’altro, del Premio Comisso 2024), sarà aperto dai saluti istituzionali di Antonella Tartaglia Polcini, assessore alla Cultura del Comune di Benevento; Carmen Coppola, assessore alle Politiche Sociali; Angela De Nisco, presidente Consulta delle Donne; Rossella Del Prete, presidente FIDAPA Benevento; Erminia Mazzoni, presidente Rotary Club Benevento; Pina Ciaburri, presidente Inner Wheel Club; Stefania Pavone, presidente Lions Club Benevento Host, Maria Teresa Spina, presidente Lions Club Arco di Traiano.
Dopo l’introduzione di Maria Cristina Donnarumma, dialogheranno con l’autore Tullia Bartolini e Giuseppe Mastrominico.
Seguirà un dibattito.
ADELAIDA
La storia e la vita della protagonista dell’opera pongono al centro della riflessione costruttiva una donna recanatese di nascita, ma argentina di adozione, di lingua e di cultura. Animatrice culturale e letteraria di primo piano, attivista politica appassionata e coraggiosa, scrittrice e artista instancabile, dedita alla ceramica e alla coroplastica, Adelaide Gigli vede spezzarsi improvvisamente la sua eccezionale parabola esistenziale nella seconda metà degli anni Settanta, quando in Argentina (dove era esule dall’Italia, alla ricerca della libertà) sale al potere la dittatura militare di Videla. I suoi giovanissimi figli Mini e Lorenzo, militanti dei montoneros, vengono sequestrati e assassinati in segreto dalla polizia di regime. Diventano due tra le migliaia di oppositori desaparecidos, verosimilmente vittime di torture prima e poi dei famigerati “voli della morte”.
Adelaida è costretta a fuggire dalla capitale argentina e, dopo varie e rischiose peripezie, ritorna in Italia, a Recanati. È nella sua terra natale, ma per lei di fatto ormai straniera, che Adelaida trascorrerà da esule gli anni della maturità e della vecchiaia, fino alla morte in solitudine e in preda all’Alzheimer, in una casa di riposo.
È qui che la drammatica vicenda umana di Adelaida si schiude all’autore, nella sua dimensione di modello di coraggio, esempio di donna resistente e resiliente al suo essere “straniera al mondo” che, al termine del suo peregrinare tra atroci dolori e privazioni, riesce a salvare un barlume di traccia, dal terribile oblio che l’avvolge, attraverso l’espressione artistica con la quale plasma le sue figure scultoree e letterarie.