Un grande Festival dedicato ai canti, alle danze e agli antichi suoni della musica popolare mediterranea, che si sviluppa nell’arco di sei notti, in vari luoghi del centro città e della parte antica di Avellino. Tornano “Le sei notti di Venere”, progetto fortemente voluto dall’Assessorato al Turismo del Comune di Avellino, diretto da Laura Nargi, dopo la prima edizione dell’anno scorso. E che quest’anno si avvale della prestigiosa direzione artistica di Ambrogio Sparagna, con la collaborazione di Pasquale Zuccarino. Un nome, quello di Sparagna, che non ha bisogno di presentazioni. Già direttore artistico della “Notte della Taranta”, è tra i maggiori interpreti e conoscitori della musica popolare in Europa, e vanta collaborazioni, tra gli altri, con Francesco De Gregori, Lucio Dalla, ed Angelo Branduardi.
Avellino punta a rendere strutturale l’appuntamento, accreditandosi con forza nel panorama dei grandi festival nazionali della musica popolare. E’ un altro importante tassello della complessiva strategia di rilancio turistico del capoluogo. Nei giorni del Festival, il centro e la parte storica di Avellino saranno attraversati da tanti scenari sonori in alcuni dei luoghi più suggestivi della città: dal grande Concertone di apertura della “Notte della Dea che balla” del 20 agosto, in via Matteotti, ai suggestivi Cunicoli Longobardi; dalla Chiesa del Carmine, alla Cripta del Duomo ed a Villa Amendola.
“Le sei Notti di Venere” offriranno una varietà di proposte musicali di grande valore artistico nazionale e internazionale, caratterizzate dalla ricerca e dalla reinterpretazione della musica di tradizione orale. Una programmazione articolata su sei giorni, con la presenza di grandi ospiti, come Peppe Servillo e Toni Esposito, il grande musicista tunisino Ziad Trabelsi, la cantante salentina Rachele Andrioli, pluripremiata all’ultimo Festival di Loano, Raffaello Simeoni, voce storica della world music italiana, Clara Graziano con il suo Circo Diatonico che accoglie acrobati e grandi musicisti come Gabriele Coen, uno dei jazzisti più importanti della scena nazionale, il polistrumentista Erasmo Treglia, e tanti altri musicisti e gruppi vocali come l’ensemble Polifonia Aurunca .
«Un grande festival di danza e musica popolare arricchisce l’offerta turistica del Comune di Avellino. – afferma la vicesindaco Laura Nargi – Avellino e l’Irpinia vantano una tradizione popolare secolare. Grazie all’estro di Sparagna, riusciremo a darle il risalto che meritano. E’ tutto parte di una strategia turistica complessiva – aggiunge – fatta di iniziative non estemporanee, che stiamo strutturando e trasformando in appuntamenti fissi. Anche il richiamo a Venere non è affatto casuale. La dea dell’amore e della bellezza è presente nella cultura della nostra città. La statua a lei dedicata, nell’antica Dogana, sarebbe riconducibile addirittura al quarto secolo avanti Cristo. Con questo Festival – conclude – offriremo alla città ed ai visitatori una varietà di proposte musicali di valore artistico internazionale. Collocando con forza Avellino nel panorama nel panorama estivo dei grandi festival nazionali della musica popolare e mediterranea».
«Nel corso degli anni, ho un instaurato un rapporto continuativo e di grande affetto con questa parte dell’Italia. – dichiara il direttore artistico, Ambrogio Sparagna – Le aree interne hanno anche bisogno di eventi che vadano a concentrarsi in un progetto di respiro quantomeno nazionale. La cultura musicale che viene espressa in questi territori non ha eguali». Sul modello della “Notte della Taranta”, Sparagna guarda ad un’idea progettuale di «utilizzo e rielaborazione del canto popolare». «Voglio portare qui questa esperienza. – aggiunge – Il fatto che Avellino organizzi questo Festival, proietta automaticamente la città in una dimensione nazionale. Avellino e l’Irpinia devono diventare un centro di grande diffusione. Dobbiamo sottolineare che, in questo luogo, questa musica incarna un’espressione assoluta, che vale per tutti, non solo per gli addetti ai lavori. E’ un sentire comune».
Sparagna rimarca la portata dell’iniziativa, che sarà aperta dal concertone del 20 agosto prossimo: «Sarà l’evento di apertura di una grande festa popolare sul ritmo della tarantella – assicura – dove l’area interna diventerà protagonista».
Pasquale Zuccarino, collaboratore del direttore artistico, lancia un messaggio chiaro all’intera comunità: «Qui ci sono tutte le condizioni perché il Festival cresca nel tempo. L’intera Irpinia ha una grande occasione. Dobbiamo voler bene a questo Festival, che rappresenta un atto d’amore verso il territorio».
IL PROGRAMMA
Domenica 20 Agosto
LA NOTTE DELLA DEA CHE BALLA
Via Matteotti – h. 21.30
ATTARANTA
diretta da
AMBROGIO SPARAGNA
con ospiti speciali PEPPE SERVILLO,
TONI ESPOSITO, ZIAD TRABELSI
e CORPO DI BALLO POPOLARE
Produzione originale del Festival
Il Festival comincia con il concertone di Domenica 20 Agosto in via Matteotti, con “ATTARANTA”, una grande produzione originale composta da Ambrogio Sparagna per il Festival in prima esecuzione assoluta. Nella “NOTTE DELLA DEA CHE BALLA”, saliranno sul grande palco di via Matteotti, a partire dalle 21.30
l‘Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, una grande compagine sonora, unica nel suo genere, composta dai più importanti virtuosi di strumenti della tradizione popolare nazionale, che accompagnerà il Corpo di Ballo dell’Auditorium Parco della Musica. Nello spettacolo, di forte impatto sonoro e coreutico, la musica vertiginosa che Ambrogio Sparagna ha composto per il Festival inonderà la piazza con grande energia, invitando il pubblico ad una liberatoria festa popolare sul ritmo della Taranta. Toni Esposito con i suoi pirotecnici tamburi, arricchirà la trama ritmica dell’Orchestra generando una continua pulsazione sonora su cui si innesteranno i virtuosismi del liuto arabo- andaluso di Ziad Trabelsi e la voce ammaliante di Peppe Servillo.
Lunedi 21 Agosto
LA NOTTE LUMINOSA
Cunicoli Longobardi – h. 19.00
I FLAUTI DEL MONDO
Cripta del Duomo h. 24
CAMPUS STELLAE
Nella “NOTTE LUMINOSA” del 21 agosto, due diversi ensamble musicali guidati da Erasmo Treglia animeranno i due spettacoli: il primo, nei suggestivi e affascinanti Cunicoli Longobardi; il secondo, a partire dalle 24, nella Cripta del Duomo, dedicato ai suoni arcaici tra flauti di corteccia, conchiglie, flauti di zucca e tanti altri strumenti della tradizione contadina italiana.
Martedi 22 Agosto
LA NOTTE FINIBUSTERRAE
Chiesa del Carmine – h. 19.00
RACHELE ANDRIOLI
Nella “NOTTE FINIBUSTERRAE”, l’affascinate voce della cantautrice salentina Rachele Andrioli, una delle rivelazioni della scena musicale italiana, pluripremiata nell’ultima edizione del Festival nazionale di Loano, accompagnerà il pubblico in un affascinante viaggio sonoro tra tradizione e sperimentazione. Nel concerto nella Chiesa del Carmine, Rachele accompagnerà la sua voce con una serie di tamburi a cornice, flauti armonici, scacciapensieri, strumenti a corde facendo un uso originale di supporti elettronici.
Venerdì 1 settembre
LA NOTTE ARMONICA
Cunicoli Longobardi – h. 18.00
SUONI PELLEGRINI
Cripta del Duomo h. 19.00
POLIFONIA AURUNCA
Nella “NOTTE ARMONICA”, l’ensemble “Suoni Pellegrini” proporrà all’interno dei Cunicoli Longobardi una serie di antichi strumenti sonori, legati all’esperienza di ricerca spirituale dei pellegrinaggi, che ancora animano la vita di molte comunità dell’Appennino. A questo tema, sarà collegato anche lo spettacolo del gruppo “Polifonia Aurunca”, diretto da Anna Rita Colaianni, che lega la laude della tradizione francescana a quelle cinquecentesche di San Filippo Neri ed alle canzoncine spirituali settecentesche di Sant’Alfonso M. dei Liguori.
Sabato 2 settembre
LA NOTTE SOSPESA
Villa Amendola – h.19.00
CIRCO DIATONICO
Nella “NOTTE SOSPESA”, Clara Graziano con il suo gruppo, fra cui spicca il jazzista Gabriele Coen, guiderà il pubblico nell’affascinante mondo del circo e dello spettacolo viaggiante, fra ballate, canzoni e marcette con echi balcanici, influenze jazz e richiami alla musica popolare e alle bande e fanfare di paese, per un concerto intriso di atmosfere di stile felliniano e arricchite sulla scena dalle giocolerie e dagli interventi ad effetto dal clown/giocoliere “Saporito”. Un originalissimo repertorio e uno spettacolo di grande effetto, pieno di bella musica e “numeri” strabilianti.
Domenica 3 settembre
LA NOTTE DELL’APPENNINO
Chiesa del Carmine – h. 19.00
RAFFAELLO SIMEONI TRIO
Con “La NOTTE DELL’APPENNINO”, la musica di Raffaello Simeoni, uno dei musicisti più importanti della world music italiana, si conclude il programma del Festival. Ricercatore e prolifico compositore, Raffaello Simeoni assomiglia ad un bardo moderno, capace di suonare tutti gli strumenti del mondo, di modificarli e inventarne di nuovi, di incrociare la sua straordinaria voce con lingue moderne e popolari, come l’antico sabino della sua terra d’origine al centro dell’Appennino.