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Apice| #AvantiDonne, venerdi’ incontro sul tema “E’ sempre l’8 Marzo. Stefania Formicola per non…dimenticare”

Apice| #AvantiDonne, venerdi’ incontro sul tema “E’ sempre l’8 Marzo. Stefania Formicola per non…dimenticare”

7 Marzo 2019 | by Alberto Tranfa
Apice| #AvantiDonne, venerdi’ incontro sul tema “E’ sempre l’8 Marzo. Stefania Formicola per non…dimenticare”
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La rete “#AvantiDonne”, operante nel Sannio e nell’Irpinia e non solo, organizza ad Apice, presso la Sala Teatro adiacente la Chiesa Madre, per domani, venerdi 8 marzo, alle   ore 18.00, un incontro sul tema  “E’ sempre l’8 Marzo. Stefania Formicola per non …dimenticare” Introduce e modera i lavori Maria Antonietta Romano consigliere comunale e referente  #AvantiDonne Apice Intervengono:  don Ezio Rotondi, Parroco di Apice, Adriana Esposito, Madre Stefania Formicola,  Sofia Cozzi psicologa di #AvantiDonne. Conclude Vittoria Principe  coordinatrice della rete, impegnata soprattutto nella diffusione della Cultura del Rispetto oltre le differenze a qualunque livello.

“Giustizia è fatta”: sono le parole pronunciate da Luigi Formicola e dalla moglie Adriana Esposito a chiusura del processo di secondo grado sull’omicidio della figlia Stefania che ha visto la condanna di Carmine D’Aponte, marito di Stefania, alla pena dell’ergastolo. Così hanno deciso i giudici della seconda sezione della Corte d’Assise d’Appello di Napoli che lo hanno riconosciuto colpevole di aver ucciso con un colpo di pistola al cuore la moglie all’alba del 19 ottobre del 2016 nel comune di Sant’Antimo (Napoli).

La Corte ha accolto la richiesta del sostituto procuratore generale Edoardo Cilenti confermando così il verdetto di primo grado emesso nel febbraio dello scorso anno all’esito del giudizio abbreviato.

Carmine D’Aponte e Stefania Formicola si stavano separando, quando D’Aponte contattò la 28enne chiedendole un incontro. L’uomo però si presentò all’appuntamento armato.  Gli investigatori trovarono anche un diario tenuto dalla donna nel quale raccontava le violenze che subiva dal marito e in un passaggio si appellava ai suoi genitori implorandoli di prendersi cura dei suoi due figli se le fosse accaduto qualcosa. Un presagio che fu ricordato anche durante l’omelia del rito funebre nel rione don Guanella a Miano, dove era nata e cresciuta Stefania.

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