Dopo il grande successo registrato da “Il sindaco Pescatore”, sul palcoscenico del Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino arriva “Il Padre” di Florian Zeller. Un dramma avvolgente e profondo, attraverso il quale, con grande abilità, l’autore ci conduce a vivere empaticamente le contraddizioni in cui finisce il protagonista, perdendo a poco a poco le sue facoltà logico-analitiche e non riuscendo più a distinguere il reale dall’immaginario.
I protagonisti dello spettacolo, in programma per sabato 8 dicembre, a partire dalle 21.00, e domenica 9, dalle 18.00, sono Alessandro Haber e Lucrezia Lante della Rovere. Con loro David Sebasti, Daniela Scarlatti, laria Genatiempo e Riccardo Floris. Mentre la regia è affidata al bravissimo Piero Maccarinelli.
Ecco la trama. Andrea è un uomo molto attivo, nonostante la sua età, ma mostra i primi segni di una malattia che potrebbe far pensare al morbo di Alzheimer. Anna, sua figlia, che è molto legata a lui, cerca solo il suo benessere e la sua sicurezza. Ma l’inesorabile avanzare della malattia la spinge a proporgli di stabilirsi nel grande appartamento che condivide con il marito. Lei crede che sia la soluzione migliore per il padre che ha tanto amato e con cui ha condiviso le gioie della vita. Ma le cose non vanno del tutto come previsto: l’uomo si rivela essere un personaggio fantastico, colorato, che non è affatto deciso a rinunciare alla sua indipendenza… La sua progressiva degenerazione getta nella costernazione i familiari, ma la sapiente penna di Zeller riesce a descrivere una situazione che, seppur tragica per la crescente mancanza di comunicazione causata dalla perdita di memoria, viene affrontata con leggerezza e con amara e pungente ironia. Tutto a poco a poco va scomparendo: i punti di riferimento, i ricordi, la felicità della famiglia. La perdita dell’autonomia del padre, Andrea, progredisce a tal punto che Anna è costretta a dover prendere decisioni al suo posto e contro la sua volontà.
Ed è proprio in questo incessante susseguirsi di evoluzioni e dinamiche nuove e diverse, all’insegna di un preciso filo conduttore, che viene fuori il carattere di questa rappresentazione dove l’autore e i protagonisti riescono a saper raccontare con il sorriso e l’ironia, delicatezza e intelligenza, lo spaesamento di un uomo la cui memoria inizia a vacillare e a confondere tempi, luoghi e persone. Un inesorabile destino, dove la realtà si mescola con l’immaginazione.
Intanto, si registra già grande entusiasmo anche per il prossimo appuntamento previsto al Teatro “Gesualdo” dove sarà protagonista un cantautore e attore partenopeo molto amato anche in Irpinia. Si tratta di Sal Da Vinci che, sabato 15 e domenica 16 dicembre, sarà il mattatore dello spettacolo musicale “Sinfonia in Sal maggiore”, scritto con Ciro Villano e per la regia di Marco Carniti, che rientra nel cartellone “Tradizione & Comicità”.