Il Grido,
“Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!”, che, l’indimenticato Papa, San Giovanni Paolo II, lanciò all’inizio del Suo Pontificato, il 22 ottobre 1978, sono di un’attualità impressionante. Le vogliamo ripetere, rilanciare, rigridare come preghiera, monito, come atteggiamento da assumere e condividere a tutti gli uomini e donne di buona volontà, senza distinzione di credo, di età, di condizione sociale.
Esse saranno il tema centrale, la traccia di riflessione che ci accompagnerà in questi giorni di Festa della nostra Comunità parrocchiale.
La cultura dello scarto, della chiusura, dell’alzare i muri, dell’indifferenza, che il Santo Padre Francesco a più riprese ha sottolineato nei suoi discorsi, che ormai pervade la nostra società, ha bisogno di riscoprire, ritrovare, rilanciare nella nostra vita quotidiana, le proprie radici cristiane.
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.» (Mt. 7,21). Non si appartiene al Signore né si entra nel suo Regno, se ci si limita ad un culto esteriore; quanti cristiani, a tutt’oggi, si ritengono “a posto” perché hanno partecipato alla Messa della domenica? Non basta dire di essere cristiani per esserlo realmente, non basta fare elemosina, dare qualche monetina ad un fratello in condizioni di fragilità, per mettere a tacere la propria coscienza e credere così di essere caritatevoli. Bisogna, invece, testimoniarlo, mettendo in atto scelte, azioni, gesti che vanno controcorrente, che hanno la forza di lasciare un segno, un interrogativo nel cuore e nella mente di chi ci osserva: Perchè costui fa questo?
Non è certo facile metterlo in pratica! Esso appare di primo acchito come una meravigliosa utopia, ma appunto un’utopia! Come può un comune mortale amare i nemici, perdonare le offese, non giudicare, non preoccuparsi per le necessità materiali, etc.?
Umanamente sembra impossibile. Ma Gesù per primo ha messo in pratica tutto ciò, dimostrando in concreto che, se è vero che porgere l’altra guancia, non richiedere la restituzione del proprio, perdonare indiscriminatamente…. è terribilmente difficile, è altrettanto vero che l’unico modo efficace per fermare la violenza è svuotarla dall’interno, eliminando ogni appiglio di rivalsa per l’avversario.
E come ha fatto Gesù ad attuare questo? come potremo farlo anche noi? Il Vangelo ci indica una strada assolutamente nuova: sostituire al principio del “dare e avere” comunemente praticato, quello di una solidarietà disinteressata, di un amore fedele, gratuito e creativo, sempre disposto a concedere credito e fiducia e a sperare che l’altro (il “nemico”!) prima o poi si renda conto del suo errore e giunga a convertirsi.
Gesù ci chiede questo perché è solo un comportamento di tal genere che può rendere visibile l’amore di Dio invisibile; e soprattutto ci dona una reale possibilità di amare in questo modo, perché, se siamo in comunione con Lui, partecipiamo della realtà profonda dell’amore stesso di Dio, Padre misericordioso.
Con questo spirito, ed evitando manifestazioni di festa esterne, legittime per chi le propone in altre manifestazioni di feste religiose, ma ritenute non opportune dal consiglio pastorale parrocchiale in questo perdurare stato di crisi economica che ancora attanaglia le famiglie del nostro rione, che Festeggiamo il Santissimo Sacramento dell’Eucaristia, in cui Nostro Signore Gesù Cristo è realmente presente in Spirito, Corpo, Sangue, Anima e Divinità.
Rifletteremo e pregheremo focalizzando la nostra attenzione sui giovani.Con i giovani, in questo modo, e con il convegno zonale del prossimo 12 giugno che si terrà presso il Seminario Arcivescovile con inizio alle ore 17:00, vogliamo preparaci, come comunità di San Modesto, al prossimo Sinodo dei Vescovi che si terrà in ottobre in Vaticano proprio sul mondo giovanile.
Ci aiuteranno:
Mons. Pasquale Maria Mainolfi, Parroco della Parrocchia di San Gennaro in Benevento, Professore di Teologia, Scrittore, Conferenziere che presiederà la celebrazione eucaristica durante il triduo in preparazione alla Festa nei giorni 7-8-9 giugno alle ore 18:30
Don Renato Trapani, Parroco di San Nicola Vescovo in Ceppaloni e Direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile della nostra Arcidiocesi, che presiederà invece la Solenne Celebrazione di Domenica 10 giugno alle ore 18:30.
Dopo la Santa Messa, partirà la processione di Gesù Sacramentato per le strade del nostro rione con il seguente itinerario:
Via Torino; Via Napoli; Via L. Piccinato; Via Bari, Via G. Capasso Torre; Via Salerno; Via C. Battisti; Via Napoli (interna); Via Firenze; Via Venezia; Via Milano; Piazza San Modesto e si concluderà sul sagrato della chiesa parrocchiale con la Sollenne Benedizione Eucaristica.
Con la speranza di essere numerosi: ad essere in ginocchio davanti al Santissimo Sacramento per invocare la Pace e la Felicità per tutti gli uomini e le donne del mondo durante il Triduo, a camminare dietro a Gesù per le strade del rione domenica 10 per dare testimonianza della nostra fede in Colui che è l’unico Salvatore del mondo, vi aspetto e vi benedico.