Andranno in scena il 7, 8 e 9 marzo presso il Teatro De Simone, alle ore 10, i prossimi appuntamenti in programma per la dodicesima edizione di “AnGHInGò Scuola”, la rassegna dedicata alle scolaresche organizzata dalla compagnia Teatro Eidos, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Benevento.
Il 7 e l’8 si potrà assistere a “Quando c’era Pippo – tratto dal diario di Giulia Re, partigiana e staffetta”, della compagnia Fontemaggiore, scritto da Daniele Aureli e Massimiliano Burini e diretto da Daniele Aureli e Matteo Svolacchia; il 9 sarà invece protagonista la compagnia Arterie Teatro con “Cinderella”, spettacolo bilingue in italiano e inglese, liberamente ispirato a “Cenerentola” di Charles Perrault e scritto e diretto da Alessandra Sciancalepore.
Note di regia per “Quando c’era Pippo”:
“Il 10 giugno del 1940 fu dichiarata la guerra. Ero nel cortile di casa mia a Milano, a ridere e giocare spensierata e ignara di quello che la guerra portava. E i mesi che seguirono furono per me tempi di paura, e da ragazzina che ero divenni grande e consapevole di quello che stava accadendo. Il tempo dei giochi era finito.” (Giulia Re – staffetta e partigiana)
“Quando c’era Pippo” narra la vita di due giovani ragazzi, nel periodo che va dal 1940 al 1945. La guerra c’è ma non si vede, incombe silenziosa nella vita quotidiana a interrompere la loro libertà, con le bombe lanciate dal Republic P47 Thunderbolt detto Pippo, un piccolo aereo che passava nei cieli del Nord Italia nella fase finale della seconda guerra mondiale.
Il nostro progetto parte proprio dal senso di memoria che i nostri nonni ci hanno tramandato. Dentro questi ricordi abbiamo trovato i valori che due giovani ragazzi dell’epoca sentivano fortemente: libertà, valore della vita, ironia, rapporti umani, volontà di credere insieme in un futuro migliore, povertà e dignità.
Da tutto questo siamo rimasti colpiti, colpiti a fondo, abbiamo posto l’attenzione sulle nostre vite, comode, rapide, così piene di una libertà che non sappiamo gestire; abbiamo voluto mettere in parallelo la giovinezza rubata di allora con quella di oggi, le analogie e le differenze tra due generazioni tanto lontane, ma allo stesso tempo così vicine per bisogni e necessità.
Note di regia per “Cinderella”:
“Cinderellaaaa…wash my hair!
Cinderella go get my yellow dress!
Cinderellaaa”
In una casa da fiaba, in una stanza dei giochi dove tutto sembra fatato, tutto è rosa… castelli, bambole, Barbie… sopraggiunge lei, Cenerentola, diversa, dinamica, quasi rock, con un carico di macchinine e mattoncini colorati. Adora il blu.
Nulla le è familiare: due sorelle estremamente vanitose e presuntuose, una lingua straniera, fiocchi, pizzi, merletti. Sarà solo grazie al gioco che le tre fanciulle riusciranno a far incrociare i propri mondi, a condividere pensieri e ad apprezzare le diversità.
Le tre ragazze metteranno in scena proprio la storia di Cinderella, ma cosa potrebbe succedere se la scarpetta persa al ballo non fosse di cristallo, se il principe non avesse un cavallo bianco, e se ci fossero due principi anche per le sorellastre? Un finale inaspettato sorprenderà tutti.
Ai bambini si parlerà d’amore, di bellezza interiore, di accoglienza dell’altro, di differenze di genere, ma nella storia di Cenerentola c’è anche competizione, umiliazione e perdono.
Uno spettacolo bilingue, in italiano e inglese, per raccontare in modo originale questa romantica favola. Verranno utilizzati i codici più familiari ai bambini: la fantasia e l’immaginazione, oltre che giocattoli, bambole, fiumi di vestiti e scarpe.
In inglese i bambini ascolteranno, visualizzeranno e impareranno le parole riguardanti le parti del Corpo umano, i colori, l’abbigliamento, gli oggetti reali e magici. Una storia senza tempo per grandi e piccini.