Il giorno 22 Febbraio 2018, alle ore 15,00 presso il Teatro Massimo si terrà il quarto appuntamento del 4° Festival Filosofico del Sannio, organizzato dall’Associazione culturale filosofica “ Stregati da Sophia”.
Sul tema “La vita origini ed usi”, si confronteranno il prof. Giovanni Casertano ed il prof. Remo Bodei.
Il prof. Giovanni Casertano evidenzierà: “L’origine della vita. Da Anassimandro a Darwin e oltre…”. Da Anassimandro in poi, tra secolo VI e secolo IV a.C., ci fu tutto un fiorire di teorie sull’origine della vita che dettero luogo all’intuizione sorprendente di una teoria dell’evoluzione, dal cosmo alle specie viventi, all’uomo. Tutto questo filone di indagine fu poi interrotto dalla “sistemazione” aristotelica che sosteneva una teoria “fissità” per l’universo e per le specie viventi. Bisognerà aspettare più di duemila anni, nel secolo XIX, perché quelle intuizioni fossero riprese e consolidate nella ricerca scientifica moderna, che continua fino ad oggi.
Il prof. Remo Bodei affronterà il tema :” I giorni della vita”.
La gestione ottimale del tempo della vita è probabilmente la conquista più preziosa ma più difficile da parte di ognuno. Ne va, infatti, della nostra possibile felicità. Fra i tanti atteggiamenti sbagliati, i più insidiosi e, malgrado ciò, i più diffusi consistono nell’accordare un privilegio esclusivo a una delle tre fondamentali dimensioni del tempo: al presente, al passato o al futuro. A prima vista, la scelta più sensata appare, tuttavia, quella di concentrarsi sul presente, scelta difficile perché il presente, nella sua brevità, sfugge e si dissolve senza tregua, lasciandosi dietro la scia di un passato che solo in parte ci è noto e spalancandosi su un futuro per sua natura completamente ignoto. Più facile e consolatorio sembra allora rifugiarci in ciò che è stato, perché, da un lato, esso è rassicurante nel suo carattere immodificabile, sottratto alle incertezze e ai capricci del caso. Non possiamo neppure vivere prevalentemente proiettati nel futuro, pianificarlo, in una perpetua ridda di progetti, perderci nell’incessante simulazione degli esiti dei nostri atti, essere costantemente in preda dell’inquietudine. Come vivere allora la vita?