Promossa dal deputato Giuseppe De Mita, è in programma per giovedì, 23 novembre, presso la Pinacoteca Comunale di Teora, l’iniziativa dal titolo “Aree interne: dalla ricostruzione alla rinascita”. L’idea è quella di fornire un’occasione per commemorare il terremoto del 1980, provando ad evitare che questo anniversario rappresenti, anno dopo anno, una liturgia che si impoverisce progressivamente di significati ma sia il momento per riflettere sulla direzione in cui si sta andando in Irpinia, ed in particolare nell’area del cratere, in quel pezzo di territorio che fu devastato dal sisma. Oggi il riferimento inevitabile è, perciò, al Progetto Pilota inserito nella Strategia Nazionale delle Aree Interne che è la traccia di sviluppo che si sta seguendo e lo strumento di elaborazione e ripensamento del territorio a cui ormai da tre anni si sta lavorando.
L’appuntamento di giovedì avrà inizio alle ore 18.00 e sarà coordinato dal giornalista Generoso Picone, responsabile della redazione di Avellino de “Il Mattino”. Dopo i saluti di Stefano Farina, sindaco di Teora, interverranno il deputato De Mita, il sociologo Aldo Bonomi ed il deputato Enrico Borghi, Consigliere della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’attuazione della Strategia Nazionale Aree Interne. Le conclusioni saranno affidate a Ciriaco De Mita. Nel corso dell’incontro verrà presentato il volume “Piccole Italie. Le aree interne e la questione territoriale” di Enrico Borghi per Donzelli Editore.
«L’iniziativa di Teora – spiega il deputato Giuseppe De Mita – vuole essere occasione di confronto per fare il punto su di un’intuizione che, con il passare del tempo, è diventata realtà. Il Progetto Pilota, con la successiva individuazione dell’Alta Irpinia quale area sperimentale per la Campania, ha preso avvio da un’iniziativa tenuta ad Avellino nel febbraio del 2014 con l’allora ministro per la Coesione Territoriale, Carlo Trigilia, devo dire nello scetticismo generale. Oggi quell’intuizione è diventata cosa concreta, un programma che inizierà a produrre effetti tangibili soprattutto sul versante dell’organizzazione dei servizi. Il contributo che offriamo al pubblico dibattito è relativo al passaggio dalla fase di ricostruzione di un’area interna alla coltivazione di una terra intesa come luogo vivo, luogo di esperienze vitali, due momenti di un processo che ci dicono molto su quella che è l’evoluzione di una comunità».