Il 13 ottobre la #GenerazioneRibelle invaderà le strade da Nord a Sud per rivendicare la possibilità d’immaginare un futuro diverso da quello che ci viene imposto. La lotta contro la precarietà dell’esistenza pervade molteplici aspetti della vita degli studenti. E’ proprio nelle aule della “Buona Scuola” che ha origine il progetto di alienazione e di “educazione” allo sfruttamento che trova la sua massima esplicazione nell’alternanza scuola-lavoro. L’obbligatorietà dell’ASL, delle INVALSI, l’estensione dei Licei Brevi sono solo alcuni dei tasselli che vanno a comporre il puzzle di una scuola in disfacimento. Il nuovo modello di scuola-azienda non mira alla formazione della coscienza critica dei cittadini del domani, ma annienta le soggettività, nega ogni forma di decisionalità da parte degli studenti e la trasferisce ad un unico soggetto, il Preside-manager che deve far quadrare i conti, deve rendere la propria scuola quanto più appetibile per i privati in nome dell’autonomia scolastica che null’altro è che lo scarica barile del Governo. Mentre i nostri istituti crollano vediamo una costante crescita della repressione all’interno delle scuole attraverso sistemi educativi sempre più perversi in nome di una fantomatica sicurezza da tutelare, la sicurezza di cui hanno bisogno gli studenti non la si ottiene con l’aumento delle forze dell’ordine, ma con lavori di ristrutturazione e messa a norma degli istituti attraverso un programma di prevenzione adeguato al territorio in cui viviamo. Il 13 ottobre è una data che segnerà un nuovo inizio, faremo dell’obbligatorietà un’arma a nostro vantaggio, autogestestire l’alternanza significa minare dall’interno i meccanismi cardine sui quali si erige la nuova struttura scolastica, significa riappropriarsi della decisionalità di cui ci vogliono privare.