SAN GIORGIO DEL SANNIO – Le ragioni del Sì al referendum costituzionale saranno illustrate domani sera alle 18 presso l’auditorium Cilindro Nero di San Giorgio del Sannio. A ricordare l’appuntamento sono Nicola De Ieso, co-fondatore del comitato Sannio per il Sì e consigliere comunale con delega a Scuola, Cultura, Agricoltura e Politiche Comunitarie, e Marcello Barrasso, co-fondatore del comitato San Giorgio per il Sì e segretario del circolo cittadino del Partito Democratico.
Interverranno: Gianfranco Marcello, direttore casa circondariale di Ariano Irpino – San Giorgio per il sì; Pasquale Stellato, vice segretario nazionale Giovani Democratici; Pietro Ciarlo, ordinario di diritto costituzionale presso l’Università degli studi di Cagliari e coordinatore del comitato ‘Sannio per il sì’. Concluderà i lavori l’intervento di Piero De Luca, avvocato, referendario presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea e coordinatore scientifico comitato regionale per il sì ‘Ragione Pubblica’. La discussione sarà moderata da Giulia Abbate, amministratore locale e co-fondatrice del comitato ‘Sannio per il sì’.
Un’occasione utile – sottolineano De Ieso e Barrasso – per aprire un confronto sereno e democratico sulla proposta di riforma costituzionale. Un quesito complesso che ha bisogno di essere spiegato ai cittadini con chiarezza. Ammodernare la parte funzionale della Carta è nell’interesse dei nostri territori, che hanno bisogno di uno Stato in grado di dare risposte rapide ed efficaci ai bisogni dei giovani e delle fasce sociali più deboli. Le sabbie mobili di un sistema inadatto ai tempi sono il contrario delle libertà democratiche. Come ha ricordato il professore Sabino Cassese, giudice emerito della Corte: “La Costituzione italiana è stata riformata 15 volte, quella tedesca, che ha una data di nascita simile, 58 volte. Meuccio Ruini, il presidente della Commissione dei 75 che scrisse la Costituzione, poi approvata dall’intera Assemblea costituente, nel discorso finale, prima dell’approvazione, dichiarò più volte che la Costituzione non era perfetta, che diversi punti avrebbero dovuto essere rivisti alla luce dell’esperienza”.