BENEVENTO – Con una lettera ricevuta dall’Ambasciatore italiano ad Amman, Giovanni Brauzzi, il Conservatorio di Musica “Nicola Sala”, è stato invitato a partecipare al Festival di Jerash, in Giordania, che si svolgerà dal 21 luglio al 1 agosto 2016. Il Progetto è frutto di un preciso percorso, promosso e sostenuto dalla governance dell’Istituzione di Alta Formazione Musicale sannita, indirizzato verso una politica di internazionalizzazione, con l’avvio di numerosi progetti di mobilità/scambio in ambito europeo, tramite il collegamento alla rete internazionale dell’ AEC (Associazione Europea dei Conservatori con sede a Bruxelles) ed in ambito internazionale.
La partecipazione del Conservatorio beneventano al Festival di Jerash in Giordania vede il coinvolgimento di un altro prestigioso partner, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, in particolare con l’Istituto per le Tecnologie applicate ai Beni Culturali (ITABC), diretto dal Prof. Paolo Mauriello, con il quale è stato stipulato da tempo un importantissimi protocollo d’intesa, al fine di realizzare iniziative di forte innovazione in merito ad alcuni pilastri della formazione e della ricerca, incentivando anche l’apertura del sistema verso il panorama europeo e internazionale.
In occasione del Festival di Jerash, l’antico centro greco-romano, a quasi 50 chilometri dalla capitale Amman, ospita uno degli eventi culturali più belli al mondo.
In questa cittadina la cultura dell’Occidente trova una sintesi completa con quella del Medio Oriente. Le sue rovine rappresentano un ideale luogo d’incontro per l’annuale kermesse dedicata all’arte, alla cultura e all’intrattenimento, il Festival internazionale di Jerash appunto, nato nel 1981 per volontà della Regina Noor al-Hussein.Nel tempo, il Festival di Jerash è diventata la vetrina più prestigiosa per artisti ed interpreti giordani ed un fantastico luogo di incontro per gli artisti provenienti da ogni angolo del mondo. L’impostazione della città antica greco-romana offre uno scenario indimenticabile per questa manifestazione culturale, evidenziando l’enorme ricchezza del patrimonio artistico.
Dunque un traguardo significativo per il “Nicola Sala” che, sabato 30 luglio 2016, presenterà al Festival di Jerash uno spettacolo di pregiata fattura artistica, incentrato sulla storia della grande tradizione della canzone classica partenopea.
L’Ensemble del Conservatorio “Nicola Sala” sarà diretto dal M° Luigi Ottaiano – titolare di cattedra presso l’Ateneo beneventano – e vedrà la partecipazione di: Daniela Esposito, Giuseppina Papaccio, voci; M° Luigi Ottaiano, flauto; Domenico De Matteis, mandolino; Anthony Palermo, mandola; Alessandro Vallati, chitarra; Daniele Verrillo, percussioni, Luigi Reveruzzi, contrabbasso.
Estremamente entusiasta il Presidente del “Nicola Sala”, Dott.ssa Caterina Meglio, che ha così commentato: « La partecipazione dell’Istituzione di Alta Formazione Musicale sannita al Festival di Jerash, in Giordania, rappresenta una delle vette artistiche raggiunte dal nostro Conservatorio, a testimonianza del costante impegno volto a coniugare tradizione ed innovazione con uno sguardo attento alla ricerca e all’internazionalizzazione. Le sfide affrontate e vinte dalla nostra Istituzione sono ormai sotto gli occhi di tutti: il “Nicola Sala” si pone come un Polo di formazione e produzione musicale, finalizzato al perseguimento dell’eccellenza nazionale ed internazionale e alla valorizzazione del ruolo della Ricerca, riconosciuta come elemento trainante dello sviluppo sociale, culturale ed economico».
«Sono molto soddisfatto e davvero contento per la realizzazione del Progetto che porterà i nostri studenti ad esibirsi all’interno del Festival di Jerash, in Giordania – spiega il Direttore del Conservatorio, M° Giuseppe Ilario – poiché ancora una volta l’Istituzione da me diretta dimostra di mettere in campo una didattica di eccellenza, tratto distintivo ed altamente qualificante. In particolare, dal giorno del mio insediamento alla guida del “Nicola Sala”, ho voluto porre in essere strategie e metodologie mirate a sensibilizzare i giovani sull’importanza di fare formazione e produzione, ricerca e innovazione, condividendo il patrimonio di risorse e conoscenze che le Università, le Accademie, i Conservatori e i soggetti imprenditoriali e di produzione possono mettere al servizio dei territori, delle comunità e del loro sviluppo e dell’internazionalizzazione delle eccellenze italiane».