ROMA – Manca poco per la settantesima edizione del Premio Strega che quest’anno si festeggia venerdi’ 8 luglio all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Una finale mai vista prima quella presentata in conferenza stampa da Tullio De Mauro, Presidente della Fondazione Bellonci, Giuseppe D’Avino, Presidente e Amministratore Delegato di Strega Alberti Benevento, Giuseppe Gori, Vice Presidente di Unindustria, Aurelio Regina, Presidente della Fondazione Musica per Roma e Jose’ R. Dosal, Amministratore Delegato della Fondazione Musica per Roma, coordinati da Stefano Petrocchi, Direttore della Fondazione Bellonci.
Quest’anno il Premio , promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e da Liquore Strega con il sostegno di Roma Capitale e Unindustria – Unione degli Industriali e delle Imprese Roma Frosinone Latina Rieti Viterbo, festeggia la sua settantesima edizione con una serata eccezionale, al termine della quale conosceremo il vincitore eletto tra i cinque scriittori rimasti in gara: Eraldo Affinati con L’uomo del futuro (Mondadori), Edoardo Albinati con La scuola cattolica (Rizzoli), Giordano Meacci con Il Cinghiale che uccise Liberty Valance (minimum fax), Vittorio Sermonti con Se avessero (Garzanti) ed Elena Stancanelli con La femmina nuda (La nave di Teseo). Una celebrazione nel segno della passione letteraria che alle emozioni consuete dell’evento finale affianchera’ un amarcord suggestivo dei volti e delle storie che hanno costruito nel tempo l’identita’ dello Strega. “Quest’anno per la settantesima edizione abbiamo deciso di raccontare chi siamo, da dove veniamo” – spiega Giuseppe D’Avino, Presidente e Amministratore Delegato di Strega Alberti Benevento. –
“Il fascino del Ninfeo veniva apprezzato soprattutto dalle persone presenti ma il Premio Strega non parla solo a loro: un premio letterario si fa a beneficio della comunita’ dei lettori ed e’ soprattutto a loro che vogliamo raccontare questi settant’anni”. La Sala Sinopoli dell’Auditorium (1200 posti a sedere), con le sue peculiarita’ di allestimento, luci, palcoscenico e schermo, si presta perfettamente a una narrazione visiva e spettacolare che accolga nella festa anche chi non puo’ parteciparvi di persona.