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“Storia dell’Italia Mafiosa”: arrivano l’On. Isaia Sales e il procuratore Fucci

“Storia dell’Italia Mafiosa”: arrivano l’On. Isaia Sales e il procuratore Fucci

31 Maggio 2016 | by Anna Liguori
“Storia dell’Italia Mafiosa”: arrivano l’On. Isaia Sales e il procuratore Fucci
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CASTELVENERE- In occasione della presentazione del libro “Storia dell’Italia mafiosa”arrivano nel sannio l’autore del volume, l’on. Isaia Sales e il procuratore Carlo Fucci.

“Storia dell’Italia mafiosa”, il titolo dell’ultimo libro scritto dall’on. Isaia Sales, verrà presentato mercoledì 1 giugno ore 17,30, presso la sala convegni dell’Istituto Alberghiero.

A renderlo noto è il presidente dell’Associazione onlus ICOSIT, il giornalista Mimmo Ragozzino. Oltre all’Autore, alla presentazione interverrà Carlo Fucci, sostituto procuratore presso la Procura di S. Maria Capua Vetere, già segretario generale dell’Associazione Nazionale Magistrati. A fare gli onori di casa sarà la dirigente scolastica dell’IPSEOA, Elena Mazzarelli. I lavori saranno invece coordinati da Vincenzo Perone, giornalista Rai.

“Storia dell’Italia mafiosa rappresenta un’importante innovazione nello studio e nell’analisi dei fenomeni mafiosi in Italia. Per la prima volta viene ricostruita in maniera unitaria la storia della mafia, della ‘ndrangheta e della camorra dalla nascita nel Mezzogiorno borbonico, allo sviluppo nell’Italia post unitaria, al definitivo affermarsi in età repubblicana, fino ai nostri giorni. Si è dinanzi ad un grande affresco storico che individua le ragioni di fondo di un modello criminale il cui successo dura ininterrottamente da duecento anni. Il volume rappresenta inoltre il contributo più significativo al superamento delle interpretazioni dominanti delle mafie come frutto esclusivo del Mezzogiorno, della sua arretratezza economica e sociale, di una cultura omertosa e complice. Isaia Sales dimostra come quel racconto, pressoché immutato da due secoli, continui a costituire un formidabile ostacolo alla comprensione delle mafie e a rappresentare, nella migliore delle ipotesi, un colossale abbaglio. Pagine appassionanti svelano perché le mafie, nonostante gli auspici di tanti, non siano state sconfitte dalla “modernità”, anzi si siano trovate pienamente a loro agio dentro di essa, senza alcun imbarazzo. E sono ancora qui nell’Italia post moderna di oggi, nel mondo di Google e dell’Ipad. E non solo nel Mezzogiorno”.

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