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Corruzione e malaffare: la proposta del Comitato per la legalità e trasparenza

Corruzione e malaffare: la proposta del Comitato per la legalità e trasparenza

19 Aprile 2016 | by Anna Liguori
Corruzione e malaffare: la proposta del Comitato per la legalità e trasparenza
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Sabato 23 aprile, alle 10.30, al Bar 14B di viale degli Atlantici, a Benevento, ci sarà la conferenza stampa del Comitato sannita per la legalità e la trasparenza, composto da consiglieri comunali e amministratori del territorio.
“In prossimità delle elezioni amministrative – si legge nella nota d’annuncio – si propone a tutti gli schieramenti politici e ai candidati di inserire all’interno del programma amministrativo, che va presentato assieme alle liste dei candidati alla carica di sindaco e consigliere comunale, suggerimenti e propositi che potranno essere utili nella battaglia contro la corruzione ed il malaffare.
Si tratta di impegni programmatici che poi dovranno essere attuati concretamente in modo da riportare i nostri territori e le nostre comunità al di fuori del pantano della dilagante corruzione in cui versano
E’, infatti, dimostrato che se non combattuta adeguatamente, tenacemente e quotidianamente, la corruzione produce costi enormi, destabilizzando le regole dello Stato di diritto e del libero mercato, che sono i veri pilastri delle democrazie moderne.
La prima vittima di un sistema corrotto è proprio l’imparzialità che, ricordiamolo, è un principio fondamentale enunciato nell’articolo 97 della nostra Costituzione.
Esso vale per tutti coloro che ricoprono uffici pubblici, compresi gli amministratori degli enti locali (consiglieri comunali, assessori e sindaci), che non possono fare favoritismi o disparità di trattamento nel disporre di risorse pubbliche: il comportamento degli amministratori locali, nell’esercizio delle proprie funzioni, deve essere improntato sempre all’imparzialità e al principio di buona amministrazione, nel pieno rispetto della distinzione tra le funzioni, competenze e responsabilità degli organi politici e dei dirigenti.
Tutto ciò vale ancora di più per gli enti locali (comuni e province), che per la loro prossimità ai cittadini e per la natura delle funzioni svolte sono naturalmente sovraesposti al condizionamento degli interessi, delle clientele, del familismo ed al pericolo di infiltrazioni da parte di organizzazioni criminali”.

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