Nell’ambito del percorso formativo “Fonti del diritto e interpretazione” del Dottorato “Persona, Mercato, Istituzioni” dell’Università del Sannio, venerdì 15 aprile alle ore 14.30, presso la Sala Convegni della Biblioteca Dipartimento DEMM (Piazza Arechi II – Palazzo De Simone) si svolgerà il seminario su “Fonti, contratto collettivo e tecniche processuali“, accreditato dall’Ordine degli Avvocati Benevento (il seminario prevede il riconoscimento di 4 crediti formativi agli avvocati partecipanti).
Al seminario parteciperanno illustri relatori: Giuseppe Ianniruberto, già presidente titolare della Sezione Lavoro Corte di Cassazione; Vittorio Nobile, presidente di Sezione della Sezione Lavoro Corte di Cassazione; Angelo Danilo De Santis, professore associato di Diritto processuale civile Università di Roma Tre; Francesco Santoni, professore ordinario di Diritto del lavoro Università di Napoli Federico II (che coordinerà e concluderà i lavori). Introdurrà Rosario Santucci, professore ordinario di Diritto del lavoro dell’Università del Sannio (organizzatore del seminario) e porteranno i saluti istituzionali Giuseppe Marotta, direttore del Dipartimento DEMM; Antonella Tartaglia Polcini, coordinatore del Dottorato di ricerca e professore ordinario di Diritto privato e Francesco Del Grosso, consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Benevento.
Il seminario – in continuità con un’analoga iniziativa svoltasi il 9 marzo scorso che ha visto la partecipazione dei professori Pietro Lambertucci, Università dell’Aquila, e Luca Nogler, Università di Trento – porrà al centro dell’attenzione la configurazione sistematica del contratto collettivo di lavoro. Questo, come noto, costituisce una regolamentazione “specializzata” delle condizioni di lavoro, molto utilizzata dai legislatori (con funzione integrativa o derogatoria) che però non si sono mai preoccupati di dettare una disciplina organica di attuazione dell’art. 39 Cost. rispettosa tanto del principio di libertà sindacale, quanto delle regole che dovrebbero consentire al contratto collettivo di assumere la natura di fonte formale del diritto. Anni ed anni di rinvii legislativi al contratto collettivo e tecniche processuali sullo stesso inducono tuttavia a chiedersi se esso non debba comunque configurarsi almeno come una fonte materiale del diritto e come possa considerarsi rispettato il principio di libertà sindacale.
Il convegno è anche l’occasione per chiedersi se le tecniche processuali, così come sono venute trasformandosi negli ultimi anni, garantiscano alla giurisprudenza di svolgere la funzione di diritto vivente e di fonte del diritto, nell’interpretazione ed applicazione dello stesso, specie nel campo del diritto del lavoro.
Il corso di dottorato intende essere scuola di alta formazione universitaria, che non trascura gli apporti creativi dell’interpretazione e dell’applicazione giudiziaria, in un tempo in cui il carattere multilivello, plurale ed aperto delle fonti sembra affermarsi apertamente.