TORINO – La pasta amatriciana per un anno nella carta dei menu di tutti i ristoranti del mondo, per una donazione duratura di 2 euro per ogni piatto che contribuisca alla ricostruzione del comune reatino distrutto dal sisma. Slow Food rilancia ed amplia l’iniziativa partita ieri dall’idea di un blogger che ha già raccolto le adesioni spontanee di molti ristoratori.
‘Futuro per amatrice’ – questo il nome del progetto dell’associazione della ‘chiocciolina’ ramificata in tutto il mondo – “vuole essere un’iniziativa nel tempo, – spiega Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food International – per il futuro e la ricostruzione di quel paese devastato. Vogliamo contribuire ad evitare il rischio che lo slancio di generosità e l’attenzione calino dopo 15 giorni quando si attenua l’onda emotiva del momento. L’amatriciana – continua Petrini – è un piatto umile simbolo di quella cultura contadina che si fonda sulla solidarietà. I fondi destinati ad Amatrice devono essere durevoli e la raccolta costante”.
La donazione, 1 euro a carico del ristoratore e 1 dal cliente per ogni piatto di pasta all’amatriciana consumato, verrà fatta direttamente al Comune di Amatrice (coordinate bancarie IT 28 M 08327 73470 000000006000).
Petrini illustrerà l’iniziativa ‘Futuro per Amatrice’, concordata oggi con il sindaco del comune reatino, nei prossimi giorni a Copenaghen, dove si terrà un simposio con oltre 400 chef di tutto il mondo.