Destre declinate in tanti modi diversi. La Destra di governo, che guida il Paese con larga maggioranza, la destra nostalgica che ancora esiste e che si innerva anche in alcune espressioni della destra che governa ma che è fondamentalmente post-ideologica, e poi c’è la destra antagonista alla destra che governa e che reclama per se lo scettro dell’ortodossia.
Essa è legata alla tradizione del Msi, ha rigettato la svolta di Fiuggi, non ha mai accettato l’assuefazione al concociativismo aziendalistico berlusconiano e si definisce “sociale”, più spostata su istanze che si potrebbero definire “di sinistra” o meglio ancora popolari, non poco critica con le impostazioni liberiste che questo Governo ha non soltanto accolto ma ha addirittura rivendicato rispetto alle esperienze Monti, a suo tempo, e Draghi in epoche molto più recenti.
Di questo e d’altro si è discusso nell’ambito di un convegno organizzato nella duecentesca cornice di San Francesco alla Dogana e moderato da Nazzareno Orlando, organizzato da Spritz Letterario, Leggi, Rifeltti, Dialoga. Insieme ad Orlando Piero Diodato, eminente esponente della destra napoletana ed Italo Linzalone autori dei volumi, assai emblematici sui cui si è concentrato il dibattito: “La Destra Tradita” e i due volumi La Rivolta Ideale, nascita e tramonto del Movimento Sociale Italiano.
E allora l’incipit del titlolo. C’ ancora destra oltre la destra di Governo?
