“Cambio vita, vado al Sud. Diventare terroni e vivere felici”, il titolo del libro di Alessandro Brunello (Salani Editore) ha offerto numerosi spunti di riflessione nel corso dell’incontro organizzato ieri sera a San Giorgio del Sannio, presso la Libreria Casa Naima, dal Laboratorio per la felicità pubblica, Libreria Casa Naima, Associazione Campania Europa Mediterraneo e CSV Irpinia Sannio ETS.
L’iniziativa è stata realizzata anche in partnership con Base Benevento e l’Associazione Argomenti 2000.
Un dibattito vivace che ha visto gli interventi di Ettore Rossi, coordinatore del Laboratorio per la felicità pubblica e di Domenico Cosentino, libraio indipendente; e don Matteo Prodi direttore della Scuola di Impegno socio-politico della Diocesi di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata De’ Goti.
Conclusioni affidate ad Alessandro Brunello, pioniere del crowdfunding, esperto di marketing, attore, sceneggiatore cinematografico ed autore appunto di “Cambio vita, vado al Sud. Diventare terroni e vivere felici”. In sala amministratori comunali, rappresentanti del Terzo Settore e del mondo accademico che hanno arricchito il dibattito con i loro interventi.
«Questo libro – ha raccontato Alessandro Brunello – nasce da un’esperienza personale quando ormai due anni fa ho scelto di andare in Puglia e di fare di Taranto la mia casa lasciando Milano. Non perché non mi piacesse più Milano, che è una città che continua a piacermi, ma ero io che non mi piacevo più a Milano. Ho deciso, quindi, di facilitarmi nel fare un cambiamento personale, cambiando posto, cambiando ambiente e la mia compagna ha voluto seguirmi e questa decisione crediamo sia giusta perché stiamo molto bene e perché stiamo passando del tempo di qualità insieme alle persone che abbiamo incontrato».
«Il libro – ha aggiunto l’autore – è un piccolo libro sulla felicità, divertente, che usa tanto la comicità, la trasposizione, che si prende diciamo il lusso di saltare di palo in frasca attraverso non soltanto la mia piccola vicenda autobiografica, ma anche attraverso dei fatti storici, delle credenze, smontando un po’ di luoghi comuni sul Sud. È una narrazione sul Sud ed è un libro che spero possa cambiare la vita di molte persone».
Molto interessante l’intervento di don Matteo Prodi, originario dell’Emilia-Romagna ed oggi direttore della Scuola di Impegno socio-politico della Diocesi di Cerreto Sannita e presidente della cooperativa di comunità iCare che ha portato la sua esperienza personale. «Questa lettura – ha sottolineato – per me è stata molta stimolante perché mi ha dato modo di ripensare a quello che ho fatto io. Alla luce di quello che ci ha presentato Alessandro Brunello abbiamo parlato del tema della felicità, lui ha risposto che questo cambiamento di vita è stato soprattutto per una ricerca profonda della felicità ed è questo il tema fondamentale. Una questione su cui ognuno di noi bisogna che si interroghi, ma anche la politica deve interrogarsi soprattutto sulla felicità pubblica per dare a tutti la possibilità di avere una vita fiorita, di vivere la vita esattamente come la possiamo scegliere, ma anche avere la possibilità di scegliere diversamente da quello che uno potrebbe pensare all’inizio della propria esistenza. È importante aver organizzato l’incontro in una libreria perché leggere, confrontarsi, è una parte fondamentale per la democrazia».
«Abbiamo voluto fortemente fare questa presentazione del libro di Alessandro Brunello perché il tema che tratta, raccontando la sua esperienza, è proprio quello che noi in questi anni come Laboratorio per la felicità pubblica stiamo tentando di portare avanti e cioè – ha argomentato Ettore Rossi – l’idea che il Sud è un luogo in cui si può costruire la nostra felicità, che non va ricercata altrove perché essa non è solo nella velocità delle grandi città del nord o delle grandi città di altri paesi.
Quello che conta veramente è il tessuto delle relazioni, un approccio alla vita che giudichi le cose con valori diversi da quelli del denaro, dell’iperproduttività e così via. Abbiamo realizzato questa presentazione in una libreria, Casa Naima di San Giorgio del Sannio di Domenico Cosentino, proprio mettendo in evidenza questo confronto tra quello che Brunello dice, questo modello mediterraneo di felicità, con invece l’idea soltanto dell’accumulazione che è tipica di un di un certo modo di guardare le cose e soprattutto dell’economia moderna che non rende le persone più felici, più serene, ma che le fa sentire casomai ostaggio dell’idea che il più è indice di migliore qualità della vita.
È stato un confronto che ci incoraggia nel proseguire questo discorso sul costruire condizioni diverse, di ben vivere per le persone. Non è detto che un ragazzo che vive nei nostri quartieri sia meno felice di un ragazzo che vive nei quartieri trendy di Milano, perché casomai c’è un maggiore livello di umanità nelle nostre realtà rispetto a una concezione delle relazioni umane molto funzionali alle attività che si svolgono prevalente in altri posti del Paese.
Quindi lavoriamo con la voglia di risorgere, con la voglia di costruire un territorio che abbia in mente l’ospitalità, l’accoglienza, l’attenzione alle relazioni davvero sane. Questo è un compito che ci diamo ma è un obiettivo anche per le nostre comunità perché possiamo immaginare da qui a qualche anno che si possa creare anche un fenomeno nuovo evocato pure da Brunello, quello della contro-immigrazione dal Nord al Sud perché ci si renderà conto che vivere in realtà troppo stressanti, non è la migliore scelta e quindi tante persone anche da luoghi più lontani potranno decidere di venire a vivere qui».