Un padre e un figlio e la loro capacità di andare oltre la dimensione fisica per abbracciare l’infinito. “Sai disdegnare luce” è l’estremo omaggio di Antonella Fusco, poetessa e scrittrice ma anche docente di liceo, nei confronti del proprio genitore scomparso.
Si ma, si può veramente considerare interrotto un sentimento talmente viscerale come quello che c’è tra un padre e un figlio solo perchè reciso dalla fine della esistenza terrena? No, non può essere soggetto a queste dinamiche, esso travalica la corporeità per proiettarsi nel metafisico e probabilmente irrobustirsi ancora di più proprio a causa della separazione.
Il canzoniere di Antonella Fusco, s’altri nol niega, è proprio un’ode nei confronti del proprio padre presentato al Museo del Sannio nel giorno della festa del papà, e proluso da Erminia Mazzoni, nella veste di amica personale della poetessa. Una data dettata dalla pura casualità, ha detto Erminia Mazzoni, che ha colto un aspetto per nulla secondario; un libricino che non è un racconto ma un dialogo col proprio genitore, in cui ha spiccato non già la potestas ma la pietas, non la pedissequa imposizione di un cammino ma l’incoraggiamento al fare in assoluta e illuminata libertà. Un canzoniere in cui emerge luce da tutti i lati, testimonianza di atarassica serenità.