La lunga notte del 43, parte seconda. Dopo il convegno all’aula magna dell’Università del Sannio oggi la replica a Palazzo Paolo V e ancora una volta l’attenzione dell’Anpi, che ha organizzato gli incontri, si è rivolta alle giovani generazioni, ai ragazzi in età scolare.
Amerigo Ciervo ha introdotto gli interventi che hanno avuto per oggetto l’altra Resistenza, quella che si è sviluppata in Italia meridionale, al di sotto della Linea Gustav, una storia falsamente considerata minore rispetto ai grandi avvenimenti che dalla fine del 43 interessarono il centronord del Paese ma che una storiografia distratta e spesso colpevole ha quasi derubricato a mera appendice.
Così non è e se Napoli ha dato la stura, dimostrando che il nemico teutonico e i loro manutengoli fascisti non erano inattaccabili, anche le storie dei tanti martiri sanniti hanno contribuito alla Liberazione e alla futura storia democratica della “nuova Italia” e le loro storie lontane sono state rinverdite dai vari interventi, accorati, in una sorta di storytelling finalmente illuminante.
Presente Ciro Raia, autore de «Le quattro giornate di Napoli (quasi un diario) e Albertina Soliani, presidente dell’Istituto Cervi di Reggio Emilia, che ha fatto seguito alla visita di Adelmo Cervi, figlio di Aldo, trucidato dai nazifasacisti onsieme ai suoi sei fratelli il 28 dicembre del 43.